BANDECCHI SI È DIMESSO IMPROVVISAMENTE DA SINDACO DI TERNI: TRAVOLTO DALLE POLEMICHE PER LE VOLGARITÀ, LE GAFFE E LE SPARATE, BANDECCHI HA PARLATO DI “MOTIVI POLITICI
PERCHÉ LASCIA? LE DIMISSIONI GLI SERVONO FORSE PER DEDICARSI ALLA CANDIDATURA ALLE EUROPEE
Stefano Bandecchi annuncia di aver consegnato le proprie dimissioni da sindaco di Terni. lo fa con un post su Instagram, nel quale si rivolge direttamente ai cittadini: “Così eviteranno di leggere stupidaggini sui giornali”. I motivi, dice, “sono di carattere politico” ma non specifica quali. “Così non correremo il rischio di avere a Terni una dittatura bandecchiana”, ha commentato in tono polemico.
Eletto nel maggio scorso, la sua esperienza da sindaco è stata caratterizzata da una lunga sequenza di episodi sopra le righe. Pochi giorni fa, in consiglio comunale, si era lasciato andare a una delle sue esternazioni: “Un uomo normale guarda il culo di una donna e forse ci prova: se ci riesce se la tromba, altrimenti torna a casa. Offendetevi quanto ca..o vi pare, questa è la mia idea”. Su Change.org era partita una petizione per chiedere le sue dimissioni. Ma a giudicare dal tono dell’annuncio di oggi, non sono state le polemiche per le sue intemperanze a spingere il sindaco a fare un passo indietro.
D’altra parte, sempre nell’aula consiliare di Terni, Bandecchi era in precedenza arrivato a scatenare una rissa dopo aver insultato l’opposizione. E in precedenza, davanti al municipio, aveva litigato con l’addetto stampa arrivando alle mani davanti alla folla stupita.
Ex parà della Folgore, Bandecchi era noto per le sue intemperanze già prima dell’elezione: da presidente della Ternana – carica dalla quale si è dimesso dopo essere diventato sindaco – aveva reagito alle contestazioni dei tifosi sputando contro di loro. “Resto a fare il segretario di Alternativa popolare”, ha precisato oggi nell’annunciare le dimissioni. In questa veste ha già fatto sapere di volersi candidare alle elezioni europee e ha pure teso la mano a Vittorio Sgarbi proponendogli un posto nella propria lista, dopo il passo indietro del sottosegretario dal governo.
Nei giorni scorsi, il nome di Bandecchi era stato associato a una nota riportata nell’agenda di Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà Diabolik: “Terni da Stefano”, c’era scritto alla data del 3 agosto 2019. Ma Bandecchi è stato netto: «Di Diabolik conosco solo i fumetti. Nessun pranzo o incontro con lui, mi sarei vestito da Batman. Io ho fra l’altro ho sempre odiato chi trafficava droga e altro. Anche perché mio fratello si è impiccato per questo motivo. Con me Diabolik non avrebbe fatto una bella fine. Ad agosto non stavo sicuramente a Terni, ero in vacanza. E lo chiarisco perché non vorrei fare la fine di Tortora».
(da agenzie)
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