BARDONECCHIA: LA POLIZIA FRANCESE PUO’ GIRARE ARMATA E FARE CONTROLLI MA DEVE AVVERTIRE I COLLEGHI ITALIANI
ECCO LE REGOLE CHE LA POLIZIA FRANCESE NON HA RISPETTATO… SALVINI PERDE UN’OCCASIONE PER TACERE: VUOLE ESPELLERE I DIPLOMATICI FRANCESI CHE NON C’ENTRANO UNA MAZZA, SENTIRE IL SERVO DI PUTIN PARLARE DI SOVRANITA’ E’ COME ASCOLTARE UNA PUTTANA CHE PARLA DI VERGINITA’
Non è vero che la polizia francese non può girare armata in territorio italiano e non è vero che non può fare controlli o altre indagini, ma deve avvertire i colleghi italiani. E’ tutto scritto nel trattato di Schengen che regola i rapporti tra gli Stati.
I doganieri che ieri hanno fatto irruzione nella saletta di Bardonecchia non avrebbero potuto farlo se non avvisando i colleghi del commissariato di Bardonecchia.
Una cosa diversa è il loro ruolo sui treni: c’è un accordo che permette alla polizia italiana di controllare i vagoni anche oltre il confine, fino a Modane, e ai francesi di arrivare fino a Bardonecchia.
Il problema è quel che accade, una volta scesi dal treno, sul territorio italiano.
In quel caso gli articoli 40 e 41 del trattato di Schengen sono molto specifici: un inseguimento è possibile, così come un’operazione di polizia ma è necessario avvisare il paese su cui la polizia straniera sta operando e – se non è stato possibile avvisare prima per il carattere urgente dell’operazione – è obbligatorio richiedere l’intervento della polizia italiana.
In altre parole ieri sera i doganieri – se hanno ritenuto necessario controllare immediatamente lo straniero fermato dal treno e sottoporlo al test delle urine – avrebbero dovuto farlo chiedendo l’intervento della polizia di Bardonecchia.
Nella saletta gestita dal Comune, dove operano volontari e mediatori culturali delle associazioni che offrono assistenza ai migranti, poi, i doganieri non avrebbero potuto entrare: prima che scoppiasse l’emergenza migranti al Colle della Scala, infatti, quella saletta – di proprietà delle ferrovie dello stato – in effetti era stata data in concessione alla polizia francese, negli anni ’90 ma la saletta era caduta in disuso e adesso la possibilità dei francesi di usare quello spazio era decaduto.
Pertanto i gendarmi francesi hanno violato due regole e andavano arrestati in attesa che le diplomazie risolvessero il problema.
Quanto a Salvini che chiede di espellere i diplomatici francesi invece di quelli russi, è semplicemente ridicolo perchè in questo caso i diplomatici non c’entrano una mazza.
Comprendiamo che deve leccare il fondoschiena in ogni occasione al suo datore di lavoro russo, da buon “sovranista sovietico”, ma c’è un limite alla decenza.
Qua doveva intervenire il suo amico Minniti (che infatti non viene attaccato da Salvini) ma in questo caso nessuno ha eliminato con il gas un avversario politico.
Salvini riservi le fiale dell’ex agente del Kgb a miglior causa.
(da agenzie)
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