BASSOLINO VA AVANTI UN PASSO ALLA VOLTA, MA HA MESSO IL PD ALLE CORDE
LA STATEGIA DI TOTONNO E’ RAFFINATA E RISCHIA DI LOGORARE IL PARTITO
Il cellulare di Antonio Bassolino squilla in continuazione. Più volte compare il numero di Valeria Valente, la vincitrice che sta cercando di ricucire.
Totonno non risponde, perchè prima ancora della politica — spiega ai suoi — è mancato il “rispetto”.
Riunito con i suoi, spiega che anche questa volta si procederà passo dopo passo: “È ancora lunga, lunghissima. C’è tempo e io in questo tempo da uomo delle istituzioni voglio impegnare le mie energie per il ripristino della legalità ”.
All’ordine del giorno, tra i suoi fedelissimi, c’è la creazione di una lista civica.
Un incubo per il Pd. Bassolino, per ora, frena perchè il suo schema di gioco non è “alla Cofferati”: la rottura, l’uscita, la battaglia per creare un’area di sinistra fuori dal Pd.
Nè è uno che ha rapporti organici e di particolare sintonia con la sinistra dem.
Una fonte a lui vicina, la spiega così: “Per D’Alema e per pezzi della minoranza Pd l’obiettivo è far perdere le elezioni a Renzi, usare cioè le amministrative per dargli un colpo. Per Bassolino l’obiettivo non è il logoramento, ma è davvero fare il sindaco”. Si spiega così anche la discussione tra i fedelissimi, con l’europarlamentare Massimo Paolucci, vicino a D’Alema, che spinge per una lista civica.
E altri bassoliniani storici meno inclini alla rottura che significherebbe l’uscita dal Pd.
Giovedì pomeriggio, nel corso di una riunione alla Fondazione Sud, Bassolino ha spiegato il senso dell’iniziativa di sabato, annunciata poi su twitter con uno slogan #Napoliriparte.
Nessuno spartito rancoroso, nessun tono da scissionista, anzi Bassolino sarà molto “inclusivo”. Parlerà come uno che ha sostenuto e vuole sostenere Renzi, in nome del rinnovamento: “Quel che è accaduto a Napoli — ha detto ai suoi — è una ferita per il Pd, per il rinnovamento, per la città . Non è possibile chiudere gli occhi”.
Tenere il “caso Napoli” aperto è il primo passo perchè la ferita sanguina ancor più di prima: “È incredibile – ripete l’ex sindaco – quello che è successo. Invece di esaminare il ricorso, dicono che è irricevibile perchè sono passate 24 ore. Ma io l’ho presentato a 24 ore dal fatto e il fatto è il video di fan page che ha mostrano quel mercimonio. E la Valente che fa? Invece di chiedere il ripristino della legalità , manda una memoria per dire che il ricorso è irricevibile”.
Già , la Valente. Qualcosa si è rotto anche a livello umano tra Totonno e Valeria, bassoliniana di ferro ai tempi d’oro.
Attorno a Mezzogiorno, alla buvette di Montecitorio, si incrociano la Valente e Anna Maria Carloni, moglie di Bassolino e parlamentare del Pd. Prima un momento di imbarazzo, poi un saluto gelido: “Valeria era un’amica – dice la Carloni — ma non è stata leale”.
Mezzo Pd è all’opera per evitare lo strappo con Bassolino. Lorenzo Guerini, colomba renziana, ad esempio sta provando a organizzare un incontro, per trovare una mediazione.
Anche Cuperlo, nei panni del mediatore lo ha chiamato.
Il problema, a questo punto, è che le parole non bastano: “Io — ripete Bassolino — ho votato Renzi e faccio la mia battaglia come uomo delle istituzioni. La città e quelli che hanno votato alle primarie non meritano questo sfregio. Il Pd deve riconoscere l’errore e correggere”.
Riconoscere e correggere significa mettere in discussione l’esito delle primarie, in quei seggi.
E infatti, nel corso della riunione in fondazione, è stato già pensato il secondo passo. Portare il ricorso in commissione nazionale dei garanti. Il che significa che, per giorni, si continuerà a parlare di Napoli.
La decisione finale, sulla lista civica, sarà presa solo vedendo la risposta della città e del grosso del Pd: “Le liste — ripete — si presentano a un mese dalle elezioni”.
(da “Huffingtonpost”)
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