NON CI SONO SALE OPERATORIE DISPONIBILI, UNA DONNA MUORE A NAPOLI
LA DENUNCIA DEI FAMILIARI
Tutte le 9 cardiochirurgie campane (cinque pubbliche e quattro private accreditate) non avevano una sala operatoria libera nella notte tra l’8 e il 9 marzo e Francesca Napolitano, una donna di 42 anni di Bagnoli, in gravissime condizioni, ricoverata all’ospedale San Paolo a Napoli per una sospetta miocardite con versamento pericardico (condizione che tiene il cuore stretto in una morsa impedendogli di battere), è morta dopo un’attesa di tre ore e il trasferimento alle 6 del mattino al Monaldi.
Non è un caso di Malasanità . I medici hanno fatto tutto il possibile per salvarla.
Le procedure sono state rispettate. Ma è un tragico effetto della riorganizzazione ospedaliera.
La donna infatti è arrivata al pronto soccorso del San Paolo con un tamponamento cardiaco. SI tratta di un urgenza che non richiede un vero e proprio intervento chirurgico, ma un drenaggio.
Il San Paolo non è attrezzato per queste emergenze, perciò ha allertato il 118 che ha chiamato tutte le strutture pubbliche e private accreditate.
Alla fine, alle sei del mattino, la donna è arrivata al Monaldi, nonostante l’ospedale non abbia l’emergenza cardio chirurgica.
“In quel momento avevamo le due sale chirurgiche esistenti erano entrambe impegnate, una per un trapianto di cuore e l’altra attivata (alle 3 di notte) per un aneurisma dissecante dell’aorta in trasferimento dal Cardarelli- spiega il responsabile Gian Antonio Nappi – Comunque quando è arrivata qui la donna non aveva bisogno di una sala chirurgica, ma solo di un drenaggio, che abbiamo fatto. Purtroppo però è intervenuta un’aritmia maligna”.
La domanda ora è: se la donna fosse stata portata subito in ospedale e le fosse stato fatto il drenaggio, si sarebbe salvata?
“Sì hanno chiamato anche noi – spiega Celeste Condorelli, ad della Clinica Mediterranea – Ma non abbiamo l’ok per l’emergenza cardiaca. Potremmo essere operativi in 20 giorni, ma non siamo autorizzati”.
A Napoli ( Asl Napoli 1) gli ospedali autorizzati per l’emergenza sono: il Cardarelli, Il Loreto Mare, Il San Paolo, Il Fatebenefratelli, Villa Betania, il Pellegrini.
Tutti però senza la cardiochirurgia.
Ecco perchè Francesca Napolitano non ha trovato subito un ospedale in cui tamponare la sua emergenza cardiaca.
I familiari della donna hanno sporto denuncia e la cartella clinica è stata sequestrata dai carabinieri. La salma è stata trasportata alla sala settoria del policlinico Federico II dove sarà anche effettuata l’autopsia.
Una dettagliata relazione dell’accaduto è stata trasmessa dalla direzione del Monaldi agli uffici della Regione.
Enrico Coscioni, cardiochirurgo e consigliere di De Luca precisa: “Per salvare la donna non c’era bisogno di una sala operatoria. Spero si capsica che la signora non è morta per malasanità ”.
Resta però la realtà , quella di una donna che per una notte intera a Napoli ha cercato una struttura sanitaria (pubblica o privata) in cui essere assistita.
Le dovevano fare solo un drenaggio cardiaco. Ma il piano sanitario, con le autorizzazioni per le cardiologie d’emergenza, è al momento bloccato.
Giuseppe Del Bello
(da “La Repubblica”)
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