BELSITO: “QUANDO SONO ANDATO VIA I 49 MILIONI ERANO IN CASSA: DOVE SONO FINITI? CHIEDETELO A MARONI E A SALVINI”
“LO SANNO LORO COME LI HANNO SPESI, PERCHE’ PER ME L’ACCUSA DI TRUFFA E LORO NO?”
“Quei soldi li ho presi e li ho lasciati nelle casse del partito. Quello che è successo dopo? Bisogna chiederlo a Maroni e Salvini. Sto valutando di fare un’azione legale”, dice l’ex tesoriere Francesco Belsito.
Resta pienamente esecutiva la confisca dei 49 milioni ai danni della Lega. Soldi che secondo i vertici attuali non sarebbero più a disposizione del partito, tanto che a fine 2018 il Carroccio ha accettato di spalmare la restituzione in rate da 200.000 euro l’anno, per 80 anni.
I rimborsi non dovuti fanno riferimento al quadriennio 2008-2011. Soldi che sono rientrati nella piena disponibilità del partito, ma poi sarebbero stati spesi. Come?
“Non posso sapere come hanno usato quei soldi Maroni e Salvini — dice oggi l’allora responsabile della cassa della Lega — Io ho la coscienza a posto, ho lasciato i conti in ordine, i miei investimenti hanno generato tutti plusvalenze. Quello che è successo dopo non devono chiederlo a me”.
Poi insiste: “Anche dopo le mie dimissioni i rimborsi elettorali hanno continuato a confluire nelle casse della Lega. Allora mi chiedo: perchè per me era truffa e per gli altri no?”.
Belsito attacca a 360 gradi chi, a suo giudizio lo ha “lasciato solo”. “Io sono stato definito il ‘tesoriere bancomat’ e quando elargivo soldi e aiutavo tutti andava bene. Poi però se ne sono dimenticati tutti di me. Ma adesso è arrivato il momento di reagire”. La condanna all’ex tesoriere per truffa allo Stato — 3 anni e 9 mesi di carcere — è stata annullata della Cassazione perchè prescritta, benchè sia stata rinviata in corte d’appello la parte relativa all’appropriazione indebita.
“Gli avvocati di Maroni costavano dieci volte quelli di Bossi. Soldi alle associazioni e i bilanci esplosi in due anni: ecco che fine hanno fatto i 49 milioni scomparsi”
Nella sua requisitoria, il procuratore generale Marco Dall’Olio aveva chiesto la conferma delle condanne parlando di “indubbie spese parla famiglia Bossi”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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