BERLUSCONI: LA LEGA DICA SI’ ALL’NCD O ROMPIAMO
PER SILVIO FONDAMENTALE L’ACCORDO CON ALFANO PER ELEGGERE CALDORO IN CAMPANIA… PER QUESTO CHIEDE ALLA LEGA DI ACCETTARE L’ALLEANZA CON NCD IN VENETO
Silvio Berlusconi accende i riflettori sulle regionali di maggio e lo fa mettendo in guardia la Lega di Salvini.
«Siamo pronti a ritirare il sostegno a Zaia e farli perdere in Veneto, se insistono col veto sull’Ncd che rischia di farci capitolare in Campania», fa sapere per tutto il giorno ai suoi che lo sentono da Roma.
Concetto ripetuto in serata a cena ad Arcore ai dirigenti che lo raggiungono, da Toti alla Gelmini, volutamente destinato a rimbalzare fino ai vertici del Carroccio, nel giorno in cui tra Salvini, Tosi, Zaia scoppia un gran caos sulle alleanze.
In Veneto, tanto per cominciare.
Il fatto è che per il leader forzista la Campania è centrale, anzi «vitale». E per nessuna ragione vuole veder svanire l’accordo con l’Ncd di Alfano che a Napoli e dintorni varrebbe poco meno del 10 per cento.
E la conferma di Stefano Caldoro, unico governatore azzurro rimasto, è l’obiettivo minimo ma fondamentale che Berlusconi si è imposto.
Oggi si vedranno gli sherpa Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello, in attesa di un faccia a faccia del capo forzista con Alfano per ora slittato: l’ex premier – impegnato ieri tra vertici aziendali, incontri familiari e la vendita di quote del Milan – non si sposterà questa settimana da Arcore.
Un incidente domestico gli ha lasciato la caviglia gonfia e dolorante, raccontano. Da lì, lavora comunque a una mediazione già sottoposta a Salvini: quella cioè di confermare all’apparenza il veto sull’Ncd («Mai con loro», tuonava ancora ieri il capo leghista), ma al contempo di aprire all’alleanza con Alfano e i suoi sotto le rinnovate “spoglie” di Area popolare (magari attraverso liste civiche apparentate, in Veneto). Che poi sarebbe il nuovo nome (con simbolo in arrivo) dei gruppi appena fusi Ncd-Udc, con tanto di richiamo al Ppe.
I leghisti salverebbero la faccia nei confronti dello zoccolo duro e puro, i forzisti potrebbero chiudere l’alleanza con i centristi nella decisiva Campania.
Ma la mediazione sembra già naufragata.
«Sappiano che non ci presteremo a travestimenti – manda a dire Quagliariello, che sta curando le trattative a tutto campo per conto del ministro dell’Interno – l’alleanza si fa o non si fa, in Campania come in Veneto: il simbolo di Area popolare avrà al suo interno quello dell’Ncd come dell’Udc, non si illudano».
Questa mattina al Quirinale salirà il solo Renato Brunetta, capogruppo forzista alla Camera, in rappresentanza di Forza Italia.
Con tanto di documento, messo a punto col leader, per denunciare la «chiusura» di Renzi sulle riforme.
Con Sergio Mattarella invece Silvio Berlusconi vorrebbe ottenere per la prossima settimana o quella successiva un incontro a parte. Per conoscersi e volare un po’ più alto rispetto alle beghe di Montecitorio di questi giorni.
Tra le poche cose che fanno perdere la pazienza all’ex Cavaliere in questi giorni, la kermesse che Fitto ha confermato per sabato a Roma e che segnerà l’inizio del tour per l’Italia del capo dei “ricostruttori” forzisti.
Da Arcore non partirà alcun editto, è quanto trapela in queste ore: nè sospensione, nè espulsione.
La “vendetta” meditata è più concreta e tenderebbe a colpire il granaio del consenso dell’ex governatore.
Berlusconi, che ha appena designato d’imperio il candidato in Puglia Francesco Schittulli, avrebbe ordinato di escludere dalle liste per il Consiglio regionale tutti gli uomini di Fitto.
E un repulisti più generale sarebbe in arrivo in quel territorio, epicentro della rivolta. Tra le altre cose, il coordinatore regionale Francesco Amoruso sarà promosso ad altro incarico e lascerà ad un commissario.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply