BERLUSCONI LANCIA LA CAMPAGNA ELETTORALE MA TEME DI PERDERE PEZZI NELLA LUNGA TRAVERSATA
UNA LUNGA OPPOSIZIONE POTREBBE PORTARE A UN LENTO DECLINO, MA LE CONDIZIONI DI UNA SPALLATA NON CI SONO
Alle elezioni a breve non crede più. Perchè le condizioni di una spallata non ci sono.
E c’è un motivo se Silvio Berlusconi, appena finito il comizio, spiega ai suoi che l’appuntamento vero sono le Europee: “Siamo in campagna elettorale. Ora dobbiamo usare questi mesi che ci separano dalle europee per organizzarci”.
La speranza è che quel voto ci sarà la grande conta tra paese reale e maggioranza del governo Letta.
Il Cavaliere confida che Forza Italia andrà benissimo così come andranno benissimo Grillo e Renzi.
E il risultato di quelli che nel suo discorso ha definito i leader reali rappresenterà un avviso di sfratto per Letta.
Non è dato sapere il confine tra auspicio e strategia. Epperò, a parlare con la cerchia ristretta del Cavaliere, si capisce che stavolta qualcosa sia cambiato.
Berlusconi teme che una lunga opposizione possa accompagnare un lento declino.
E che possa trasformarsi in una traversata nel deserto diversa dalle altre. È la prospettiva ad essere avvolta nelle nebbie dello sconforto di una giornata “tra le più brutte che io abbia vissuto” (così si è sfogato coi suoi).
Perchè stavolta non è come ai tempi del Prodi 1 o del Prodi 2. Stavolta c’è la certezza che al termine della traversata non sarà comunque il candidato a palazzo Chigi.
È questo alone triste di fine di un’epoca il fardello più pesante da reggere.
Stanco al punto da accettare il consiglio dei familiari e del medico Zangrillo di annullare tutto e rientrare ad Arcore, il Cavaliere riempie la giornata di gesti e parole tutti tesi ad esorcizzare quel senso della fine che vive come un incubo.
Non è un caso che il discorso sia tutto calibrato per evitare l’effetto Craxi e mostrarsi ancora come un leader in campo.
Che c’è e ci sarà .
Anche i toni sufficientemente pacati verso Alfano o la mancanza di attacchi al Colle sono un modo per non apparire vittima del rancore, perchè in una giornata del genere il rancore avrebbe comunicato l’idea di un leader colpito a morte.
A fine giornata l’ex premier blocca pure un’iniziativa venuta in mente alla Santanchè nel lungo pomeriggio passato in San Lorenzo in Lucina.
L’idea prevedeva una fiaccolata di tutti i parlamentari al Quirinale per chiedere udienza al capo dello Stato, modello un po’ sit in, un po’ processione del venerdì santo.
Roba da cacciare gli amuleti scaramantici dai cassetti.
Al posto di ogni forma di protesta davanti al Colle, viene dato mandato ai capigruppo di chiedere al capo dello Stato un incontro con una delegazione di parlamentari.
È in quella sede che sarà formulata nuovamente la richiesta di un confronto in parlamento e di un voto di fiducia sul governo perchè “il quadro politico è cambiato” e il voto sulla legge di stabilità non può considerarsi esaustivo.
Un’iniziativa che nella consapevolezza dei promotori avrà effetti nulli, visto che la posizione del Quirinale è nota. Tuttavia tutto serve in questa fase per aggiungere fascine nel gran falò dell’opposizione.
È necessario tenerla viva, animare le truppe col miraggio della spallata. Anche perchè la traversata del deserto stavolta è piena di rischi.
Al momento il gruppo dei senatori si muove come una falange, ben controllata e gestita da tutte le vecchie volpi che stanno a palazzo Madama.
Ma sul lungo periodo chissà . Cresciuto alla scuola del Cavaliere, Alfano ha imparato a utilizzare le lusinghe del potere per attrarre nuovi compagni di viaggi.
Si vedrà . Alle 17,43 quando le agenzie battono la notizia della decadenza, Berlusconi è palazzo Grazioli.
Affettuosissimo con tutti i parlamentari che vanno in processione a trovarlo, li abbraccia, ringrazia per “tutto quello che state facendo per me”, a ognuno una parola buona: “Mi raccomando, siamo in campagna elettorale. Ci aspetta un lavoro straordinario”.
Augusto Minzolini, all’uscita, non ha dubbi: “La sinistra ne ha fatto un eroe. Oggi vinceremo le elezioni”.
Oggi. Domani chissà .
(da “Huffingtonpost“)
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