BERLUSCONI PUNTA A RITORNARE A DARE LE CARTE
A PORTA A PORTA EMERGE LA SUA STRATEGIA: PROPONE IL PROPORZIONALE E LA GRANDE COALIZIONE ALLA TEDESCA
Dichiarasi strenuamente contro la riforma Boschi facendosi però lungamente desiderare in campagna elettorale.
Annunciare per mesi ri-discese in campo, salvo aspettare l’ultimo minuto per farlo. Chiamare Matteo Renzi “dittatore” o “affabulatore” e, allo stesso tempo, definirlo “unico leader in campo” (a parte lui, si intende).
Oscillazioni, ambiguità , evidenti anche ai suoi alleati di centrodestra. Ora, a due settimane dal voto, Silvio Berlusconi torna in televisione — da sempre suo pulpito preferito — e i tentennamenti degli ultimi tempi trovano la loro esegesi in due parole: grosse koalition.
‘Porta a porta’ è la prima di una serie di apparizioni televisive che l’ex premier ha programmato da qui al 4 dicembre.
Nel salotto di Vespa, il leader azzurro mette insieme le ragioni della politica e quelle delle aziende che spesso negli ultimi mesi sono sembrate in rotta di collisione, ma alla fine si ritrovano ad essere collimanti.
Perchè l’obiettivo del Cavaliere è sempre stato uno: tornare a contare per salvare l’uno e le altre.
In fondo è lui stesso ad ammettere quanto le due sfere siano sovrapposte.
Confalonieri e tanti dentro Mediaset voteranno sì — spiega – perchè “hanno paura della possibile ritorsione di chi è al potere” ed “essendoci dentro queste aziende una maggioranza di risparmiatori, certe dichiarazioni di Confalonieri sono attribuibili alla difesa di questi risparmiatori e investitori”.
Sul suo no si concede anche una battuta, scherzare con l’ambiguità evidentemente gli fa gioco. “Perchè lo faccio? Sa che me lo domando anch’io…”, dice prima di partire con l’elenco di “ragioni molto serie” per le quali giudica questa riforma “inefficace”.
E allora va bene anche che, pur avendo basato buona parte della sua storia politica sul bipolarismo, rimanga folgorato sulla via del proporzionale.
Adesso quel sistema da prima Repubblica sulle cui ceneri ha costruito il suo impero politico gli sembra la soluzione perfetta per superare l’Italicum, con l’aggiunta di uno sbarramento per esempio del 5% per metter “un limite ai partiti minori” e dunque “arrivare a una grosse koalition”.
Così, conferma, Forza Italia potrebbe presentarsi “da sola” ed evitare che “gioco forza, il centro moderato e la destra stiano insieme”.
A quel punto, basterà tornare a raccogliere il 15% di consensi per essere della partita. E, magari, anche ago della bilancia. Tu chiamalo se vuoi, post Nazareno.
A differenza dei suoi alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, d’altra parte, Berlusconi non sembra avere tutta questa fretta di andare a votare.
Cosa accadrà se dovesse vincere il no? “Questo governo — si dice sicuro – non cade” perchè “Renzi ha una maggioranza, una maggioranza che non convince ma c’è” e poi — sottolinea — “non credo ci vorrà poco tempo per cambiare l’Italicum”.
L’ex premier mette in chiaro anche di non fidarsi affatto delle promesse di modifica della legge elettorale fatte dal presidente del Consiglio.
“Se questo accadrà benissimo, ma oggi — sottolinea – è soltanto una promessa e questo governo di promesse ne ha fatte tante e non le ha mantenute”.
Il suo messaggio a chi di dovere, intanto, lo ha mandato. Ora bisogna vedere chi e se lo raccoglierà .
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply