BERTOLASO A “IN MEZZ’ORA” SEDUCE ALFIO MARCHINI E DICE LA VERITA’ SULLA MELONI: “ORA SFRUTTA PURE LA GRAVIDANZA”
“I SONDAGGI REALI MI DANNO ALLA PARI CON LA MELONI, VADO AVANTI COME UN TRENO”… UNICA ALLEANZA POSSIBILE CON MARCHINI… “GIACHETTI E MELONI SI DIMETTANO DAL PARLAMENTO E CORRANO SENZA PARACADUTE SE HANNO CORAGGIO, COMODO MANTENERE LO STIPENDIO”
Guido Bertolaso tende la mano ad Alfio Marchini per conquistare Roma.
Un’operazione politica che guarda più al centro che alla destra per il candidato sindaco di Forza Italia, che prova nel corso di In Mezz’Ora, su Raitre, a raffreddare le voci sull’imminente ritiro della sua candidatura, frutto della divisione interna al partito che lo sostiene, e rilancia la corsa al Campidoglio proponendo un ticket a Marchini.
E Alfio replica su Twitter, limitandosi ad affermare che le parole di Bertolaso confermano la bontà del progetto per Roma della Lista Marchini .
Appare da escludere invece un raccordo fra Guido Bertolaso con Giorgia Meloni, dal momento che l’ex numero uno della Protezione civile riserva parole molto critiche alla leader di Fratelli d’Italia, accusandola di utilizzare la sua gravidanza per fare campagna elettorale e raccogliere maggiori consensi.
Bertolaso ripercorre le tappe che hanno portato alla sua candidatura.
“Per poche ore sono stato il candidato unitario del centrodestra. Berlusconi mi chiamò l’8 gennaio insieme a Meloni e Salvini, sono venuti tutti e tre per dirmi di candidarmi, perchè sono un uomo del fare e vogliamo tutti che Roma torni ad essere la città che merita di essere. Poco dopo la mia dichiarazione sui rom, Salvini ha avuto il mal di pancia e ha cambiato idea” spiega Bertolaso, con riferimento alle sue parole contrarie alle ruspe per i rom, da lui definiti “vessati”.
“Sono una categoria vessata dalla storia, questo è un dato di fatto – ribadisce Bertolaso – Oggi sono i romani che sono vessati, anche dal problema dei rom, a loro volta vittime di una disorganizzazione totale della città di Roma. Le ruspe le hanno già usate contro i rom, li hanno sfollati e loro hanno preso armi e bagagli e si sono spostati da un’altra parte della città . Ma serve più intelligenza. Il mio programma è tolleranza Zero contro l’impressionante degrado. E nel degrado ci sono anche i rom”.
A seguito della rottura con Salvini, prosegue poi Bertolaso, si sono tenute le “gazebarie” a cui hanno partecipato 47 mila romani.
“Con il clima di antipolitica che c’è oggi – sottolinea – è stato non dico un plebiscito, ma un risultato incredibile”.
Eppure “il giorno dopo la Meloni ha deciso di candidarsi. Io volevo essere un candidato unitario, ma non sono io divisivo, ma sono loro che si sono divisi”.
D’altra parte, prosegue Bertolaso, “io non guardo in faccia nessuno, non accetterei un vice presidente per l’equilibrio fra i partiti, nè un presidente dell’Acea nominato solo sulla base di una tessera politica”.
Bertolaso sente ancora il sostegno di Forza Italia e definisce “bizzarra” l’ipotesi di un benservito da Silvio Berlusconi.
“Ieri abbiamo fatto una riunione e mi hanno ribadito il loro appoggio” spiega l’ex numero uno della Protezione Civile, che esclude quindi un ritiro della sua candidatura. “Sarei un’ipocrita se dicessi che non c’è problema. Ci sono quelle situazioni di attenzione e piccoli mal di pancia tipici della definizione delle liste elettorali”.
Bertolaso rilancia quindi e propone una soluzione politica come quella trovata a Milano fra Stefano Parisi e Corrado Passera.
“È una bella operazione che mi risulta abbia fatto il presidente Berlusconi. Può essere che lui sia capace di trovare un punto di incontro anche su Roma. Può essere – afferma Bertolaso – che Alfio Marchini, che è un candidato simile a me, possa benissimo venire con noi. Un binomio Bertolaso-Marchini in cui io faccio il sindaco e lui fa il presidente del Consiglio Comunale, visto che ha esperienza di questo, sarebbe formidabile. Non c’è una trattativa, magari ci sarà nei prossimi giorni anche alla luce del caso Passera. Marchini è un valore aggiunto di questa città . Se Bertolaso si mette al cruscotto della macchina per farla funzionare bene e Marchini, che è anche lui indipendente ma ha esperienza di Consiglio Comunale e lo gestisce, che è determinante per il sindaco…”.
Quanto ai sondaggi, Bertolaso riferisce di essere “dentro una forchetta tra il 16 e il 18 per cento. Se non sono davanti alla Meloni, sicuramente siamo pari. Io dico che vado avanti secondo quello che è il mio programma. Se si spacca il centrodestra, non sono io a farlo, sono loro a dividersi. Io mi sento candidato dei romani e sono ottimista, non mi sono candidato per partecipare. Qui abbiamo davanti il dramma di Roma. Io sono abituato a vincere”.
Non manca una replica velenosa a Giorgia Meloni, che oggi ha parlato della sua candidatura da donna incinta come “battaglia simbolica sulle donne e il diritto al lavoro sempre”. “Questa è strepitosa” risponde Bertolaso, già fortemente criticato per aver detto che la Meloni non poteva candidarsi in quanto donna incinta.
“Quando ho detto che Giorgia doveva fare la mamma, mi sono limitato a ripetere quello che disse al Family Day. Disse di non potersi candidare perchè era incinta. Ho solo ribadito quello che aveva detto lei un mese prima. Se invece ora vuole sfruttare questa bellissima vicenda per portare un po’ di voti dalla sua parte e fare campagna elettorale…”
Che Bertolaso guardi più al centro che alla destra lo si capisce anche dalle forte critiche che ha rivolto alla Giunta guidata da Gianni Alemanno.
“Roma è terremotata dalla politica degli ultimi anni e non assolvo nessuno da questa affermazione. Non possiamo buttare la croce solo su Marino per questo, Marino è stato imbarazzante ma anche la Giunta Alemanno ha le sue responsabilità . Qualcuno parlerà di una mia nuova gaffe. Ma ritengo sia cosi'”.
(da “Huffingtonpost”)
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