BIN GRILLEN CONCEDE L’INDULGENZA PLENARIA AI PECCATORI: CHI HA VOTATO PER GRASSO NON SARA’ FUCILATO ALL’ALBA
E’ UN MODO PER NON RISCHIARE DI PRENDERSI UNA SCHIOPPETTATA DA FUOCO AMICO…DA NAPOLITANO CI VA LUI CON IL GURU, ORA FINISCE CHE SI INCAZZANO IL NIPOTE E IL COMMERCIALISTA
Sul caso dei senatori “dissidenti” che avevano votato per Grasso ora Beppe Grillo abbassa i toni dopo i tuoni e i fulmini lanciati a caldo.
«È stata una trappola, qualcuno in buona fede c’è caduto», fa sapere in modo quasi conciliante il leader 5 Stelle.
Una giustificazione degna del miglior Bossi dei tempi d’oro e del burlesque di Berlusconi che prima sparavano pippe megagalattiche e il giorno dopo smentivano o davano la colpa ai giornalisti di aver interpretato male.
Sarà che la notte porta consiglio, sarà che prosegue l’outing di quanti non hanno seguito le direttive sulla presidenza del Senato, sarà che Grillo si è trovato sommerso di improperi dalla base pensante e ha persino dovuto tagliare migliaia di commenti critici dal blog per non finire asfaltato, fatto sta che è tornato su suoi passi.
Nessun senatore dissidente sarà fucilato all’alba.
Ma Grillo mente ancora quando afferma che si tratta di un rinvio della decisione che spetta al gruppo parlamentare e a successiva ratifica dell rete.
Se uno legge bene il regolamento infatti capisce che non se ne farà nulla: sull’espulsione degli eletti sono «i parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato», ad avere la possibilità , «per palesi violazioni del Codice di Comportamento», di «proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza».
Ovvero i parlamentari “hanno la possibilità ” di proporre l’espulsione, basta non proporla e il caso è chiuso, altro che le palle di Beppe.
E così sarà , come nei regimi leninisti e integralisti religiosi è prevista la grazia per la magnanimità del dictator o caposetta.
Ma la paura che qualcuno possa dire cose non gradite fa sì che la delegazione cinquestelle che andrà da Napolitano sia composta proprio da Grillo e da Casaleggio.
Non si sa costui a che titolo visto che in base allo statuto, registrato all’insaputa della base, i rappresentanti legali Cinquestelle sono Grillo, suo nipote e il suo commercialista.
Il giorno che il nipote si incazza e fa cocca col commercialista c’è il rischio di…grilli amari per Beppe.
D’altronde sarebbe una decisione a maggioranza, non sono previsti casi di coscienza.
O no?
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