BOLOGNA DECISIVA A FAVORE DI BONACCINI: SOTTO LE DUE TORRI LO SCARTO MAGGIORE (59,6% A 35,8%)
DUE TERZI DEI VOTI CHE HANNO FATTO LA DIFFERANZA SONO BOLOGNESI… MA IL MARGINE E’ STATO AMPIO ANCHE A MODENA, REGGIO, RAVENNA E CESENA… CENTRODESTRA AVANTI NELLE PROVINCE DI FERRARA, PIACENZA E PARMA, MA RIMINI DELUDE
Bologna ha avuto un ruolo decisivo nell’elezione di Stefano Bonaccini alla presidenza dell’Emilia-Romagna. Osservando i dati definitivi delle varie circoscrizioni si nota che Bonaccini (51,42% finale con 1.195.610 voti) ha vinto la corsa nelle province di Forlì-Cesena (49,9% contro il 44,3% di Borgonzoni), Modena (53% a 42%), Ravenna (52,7% a 42%) e Reggio Emilia (55,1% a 39,3%), ma è nel capoluogo (1041 sezioni su 1051 scrutinate) che il distacco è stato percentualmente più netto: proprio nella sua città la leghista Lucia Borgonzoni ha toccato il minimo, raccogliendo 35,8% del consenso a fronte di uno schiacciante 59,6% per Bonaccini.
Sarà forse anche una conseguenza dell’effetto sardina, magari più forte nella città dove sono nate, fatto sta che il divario sotto le due torri in termini di voti è di 132.776 preferenze e se si considera che, nel conto di tutta la regione, il candidato del centrosinistra ha avuto 181.209 mila voti in più, emerge con solare evidenza matematica quanto abbia pesato nelle urne la scelta dei bolognesi. Oltre due terzi delle schede che hanno marcato la differenza globale finale arrivano dai seggi di Bologna e provincia.
Borgonzoni (43,63% finale con 1.014.401 voti) ha vinto nelle province di Piacenza (ribaltando l’esito bolognese come percentuali, ma non come numero di voti naturalmente) con 59,6% contro 36,8% e 32 mila preferenze in più; la candidata del centrodestra ha inoltre vinto in provincia di Ferrara che si conferma leghista (54,8% a 40,7%), Parma (49,6% contro 45,6%) ma non nel capoluogo che torna a guida Pd e, di poco, a Rimini (47,5% a 46,4%).
(da “NextQuotidiano”)
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