BUFERA FLI BARI, PARLA L’ON. DIVELLA: “LA MANCANZA DI RAPPRESENTANTI DELLA PUGLIA IN LISTA E’ UN’OFFESA ALLA DIGNITA’ DEL PARTITO E DEI SUOI MILITANTI”
IN PUGLIA CAPOLISTI DEL PARTITO DI FINI PROVENIENTI DA ALTRE REGIONI
L’aria che tira nel partito di Fini è di piena burrasca.
Due giorni fa i tesserati baresi si sono autoconvocati per ribadire la necessità che il territorio abbia dei suoi validi rappresentanti in Parlamento.
Il bersaglio delle rivendicazioni è stato il coordinatore regionale Francesco Divella, a cui la base ha chiesto di dimettersi per non aver coinvolto il partito nel processo di composizione delle liste.
Il patron della pasta, che aveva già scelto di non candidarsi, all’ora di pranzo ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni in aperta polemica con i vertici nazionali del partito.
Con lui il blocco dei dirigenti tra cui il vice Giammarco Surico.
“La mancata rappresentanza del territorio pugliese nelle liste per la Camera ed il Senato a vantaggio di candidati forestieri – è detto in una nota a firma del coordinatore regionale, Francesco Divella – costituisce una inaccettabile offesa alla dignità del partito e dei suoi militanti”.
Al momento pare che gli elettori di Fli si troveranno ad eleggere solo dirigenti nazionali.
Alla Camera, oltre Gianfranco Fini (che sembra abbia scelto la Puglia) seguono Italo Bocchino e Roberto Menia.
Stessa cosa dicasi per il Senato, dove c’è il listone montiano con dentro anche l’Udc. Per il terzo posto (che sembra spettare a Fli) ci sarebbe Alessandro Ruben, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, molto legato a Fini.
Dove sono finiti i pugliesi? Che fine faranno?
La base reclama chiarezza, ma da Fini al momento non sembrano provenire diverse indicazioni.
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