CALDEROLI HA PARTORITO L’ENFANT PRODIGE
IN 22 ARTICOLI IL DISEGNO DI LEGGE SUL FEDERALISMO FISCALE… GIOISCE LA SINISTRA… QUALCUNO NEL CENTRODESTRA COMINCIA A CAPIRE CHE NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE VIENE FATTO LUCCICARE … UN ELENCO DI NUOVE TASSE CAMUFFATE… AUTONOMIA IMPOSITIVA LOCALE PER RITOCCARE IN ALTO I TRIBUTI… LE PROVINCE NON VENGONO ABOLITE, ANZI AUMENTANO… PREVISTA NUOVA IMPOSTA SULLA CASA
Sette capi, ventidue articoli, una relazione di nove pagine e d eccovi servito lo schema del disegno di legge sul federalismo fiscale del ministro Calderoli, facente funzioni del Senatur.
Il testo arriverà a giorni in Consiglio dei Ministri: si tratta di una legge delega (fissa i principi), per i dettagli bisognerà aspettare i decreti attuativi del governo. Il principio cardine parla di razionalizzazione della capacità impositiva di ciascun Ente e della competenza di Regioni, Province ( non dovevano essere abolite?) e Comuni.
Lo scopo della riforma, in teoria, sarebbe che le varie aree del Paese venissero responsabilizzate, la loro disponibilità finanziaria non dipenderà più dal buon volere del potere centrale, i virtuosi saranno gratificati e i dilapidatori penalizzati. Con conseguente forte risparmio della spesa pubblica. Concetti che funzionano anche in altri Stati, magari con altra classe dirigente.
La bozza, elaborata dall’ideologo facente funzioni, trova sponsor a sinistra ( il che dovrebbe già fare riflettere) e, dopo che l’hanno finalmente letta, perplessità in vasti settori del centrodestra che cominciano ad aprire meglio gli occhi, dopo aver provveduto a rimuovere anche il cerume dalle orecchie.
Che si legge, infatti, nel testo? Andiamo a vedere bene. L’art 10 prevede ” la razionalizzazione dell’imposizione fiscale immobiliare, compresa quella sui trasferimenti della proprietà e di altri diritti reali..per i Comuni” .
Ovvero non si pagheranno più sei, sette tasse ( Tarsu, Tosap, Ici Irpef, ecc.), ma la Tassa unica sugli immobili. L’autonomia dei Comuni potrebbe però non limitarsi a fare una somma delle sette tasse, ma incrementarle di un tot. in modo autonomo.
Bella soluzione, si abolisce l’Ici e poi magari lo si ripaga con gli interessi nel calderone della tassa unica, colpendo sempre la casa.
Per fare buon peso si crea una nuova tassa (art. 10 comma C) laddove si parla di ” tasse di scopo per finanziare infrastrutture ed eventi turistici particolari”.
Andiamo avanti e si legge che un obiettivo della riforma è “riconoscere un’adeguata autonomia impositiva alle Province”… ma come, dovevate abolirle, non ricordi Silvio che avevi detto in Tv? E ora si cuccano una bella tassa unica anche loro con dentro bollo auto, circolazione e accisa sul gasolio. Non solo, si aggiungeranno le nuove province volute dalla Lega al nord, per sistemare qualche galoppino (vedi Monza).
Alle Regioni tocca invece incassare l’Irap e l’Iva sui consumi. Altra assurdità : fai una riforma e lasci fuori le Regioni a statuto speciale che continueranno a godere di privilegi a parte? Il mantenimento delle Province non è una vittoria della vecchissima politica della distribuzione delle poltrone? Altro che il nuovo che avanza.
Gli altri punti restano ancora nel vago, come il fondo di perequazione per aiutare le Regione più indebitate, finchè non si scende in percentuali e numeri sono solo parole.
E lì scoppierà il casino, a nostro parere e verranno i nodi al pettine. Se la torta è divisa in 12 fette, oggi equamente suddivise 4 a testa tra Nord, Centro e Sud, dato che la torta sempre la stessa rimarrà , se qualcuno di fette ne mangerà 5 vuol dire che c’e’ chi rimarrà con 3 sole porzioni, poche balle. Scusate se siamo “semplificatori”, ma almeno ci capiamo.
Leggete, a proposito del Ministro della semplificazione Calderoli, cosa è riuscito a scrivere nel’art 7 relativo al fondo perequativo tra regioni ricche e povere: ” La differenza tra il fabbisogno finanziario necessario alla copertura delle spese di cui all’art 6, comma 1, lettera a), numero 1, calcolate con le modalità di cui alla lettera b) del medesimo comma 1 dell’art. 6 e il gettito regionale dei tributi ad esse dedicati, determinato con l’esclusione delle variazioni di gettito prodotte dall’esercizio dell’autonomia tributaria, nonchè dall’emersione della base imponibile…ecc.”
Tutto chiaro no? E questo è il “semplificatore”…
Comunque Calderoli può sempre far riordinare la materia all’insigne esperto giuridico, nonchè suo sottosegretario leghista ligure, Maurizio Balocchi…lui di leggi se ne intende, se non altro per la vasta frequentazione di tribunali, in veste di inquisito.
Leave a Reply