CALENDA E LA POLO DELLE LIBERTA’
SULLA POLEMICA DELLA LACOSTE INDOSSATA DALL’EX MINISTRO
Carlo Calenda, al netto del suo eccellente lavoro da Ministro del Lavoro (certo, dopo è venuto Di Maio, rispetto al quale sembrerebbe Churchill anche un comodino) è divorato da una personalità social alla Dorian Gray, quella di uno che sbrocca in pubblico mentre il gemello in soffitta elabora piani decisivi per salvare posti di lavoro. Inoltre è permaloso come un nido di tarme.
Ciononostante vorrei cogliere l’occasione per esprimergli la mia totale, assoluta, incondizionata solidarietà per la campagnuccia di cui è stato oggetto su Twitter per aver registrato un video nel quale indossava una maglietta di marca Lacoste. L’indumento gli ha provocato le analisi indignate di alcuni commentatori, qualcuno persino noto, che l’hanno accusato di esibire un simbolo padronale e di rappresentare perciò lo scollamento tra la cosiddetta “sinistra” e il popolo.
Due rilievi.
Il primo: Calenda è di sinistra come io sono Mister Universo.
Il secondo: le Lacoste si comprano a prezzi di saldo negli outlet che normalmente frequenta pure il sottoscritto e accusare di offesa al proletariato chi le porti è il corrispettivo di quelli che “eh, ma i negri hanno persino il cellulare”.
Ripigliatevi.
(da “La Repubblica”)
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