CANTONE: “CHI ACCUSA PER I RITARDI NEL TERREMOTO VUOLE LE MANI LIBERE”
“LE REGOLE GARANTISCONO LEGALITA’, CHI INVOCA IL DIRITTO DI AGIRE SENZA VINCOLI IN NOME DELL’EMERGENZA E’ LO STESSO CHE POI SI INDIGNA AL PRIMO IMPRENDITORE CHE PAGA UNA MAZZETTA”
Raffale Cantone si dice “esterrefatto” dalle polemiche sui ritardi nella ricostruzione post-terremoto, al punto, sottolinea, da chiedersi “se dietro certe affermazioni palesemente strumentali non ci sia la voglia di tornare alla politica delle ‘mani libere'”. Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione si mostra rammaricato: “Questo è uno strano Paese dove chi oggi invoca il diritto di agire senza vincoli in nome dell’emergenza, domani sarà il primo a indignarsi davanti al primo imprenditore che paga una mazzetta o è colluso con la mafia”.
Intanto, chiarisce, “è falso” che la nuova legislazione messa in campo per prevenire gli scandali rallenta gli interventi.
“Per il semplice motivo che in tutto ciò che si è fatto dal terremoto a oggi, l’Anac non c’entra niente”, spiega. “Stiamo lavorando alacremente, in continuo contatto con il commissario straordinario, per prevenire problemi quando comincerà la ricostruzione. A cominciare dalle scuole. E le assicuro che non è semplice, perchè le questioni da affrontare sono enormi. Compresa la necessità di rendere efficaci i controlli antimafia, che ci devono essere”
La Protezione civile, sottolinea, può agire in deroga alle regole, “soprattutto nei primi interventi: se bisogna rimuovere le macerie in fretta non si può aspettare lo svolgimento di una gara. Dopodichè, siccome in passato su queste premesse non tutto è filato sempre liscio, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio si è mosso con un minimo di cautela; a noi ha chiesto, come previsto dal codice, un parere su alcuni prezzi, che abbiamo fornito in brevissimo tempo. Ha deciso di darsi comunque delle regole, credo in maniera corretta. E di coinvolgere le Regioni”.
Sulle casette, dice, “penso che ci siano difficoltà con le Regioni coinvolte, perchè comunque si tratta di strutture che vanno inserite in una realtà che abbia un minimo di urbanizzazione. Bisogna prevedere un piano, progettare infrastrutture, interventi che spettano agli enti locali. Scelte amministrative che hanno i loro tempi. Anche perchè ci sono rischi di speculazione”.
“Sfido chiunque”, ripete, “a indicare un solo atto di competenza dell’Anac che abbia provocato un pur minimo ritardo”.
(da “Huffingtonpost”)
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