“CARI ITALIANI VI SCRIVO”: DA BERLUSCONI A RENZI, TUTTE LE LETTERE DEI POLITICI
NEGLI ULTIMI 15 ANNI MOLTI POLITICI HANNO INVIATO MISSIVE AI CITTADINI
Matteo Renzi ostenta ottimismo sul referendum costituzionale del 4 dicembre e continua a girare l’Italia (oggi è in Sicilia) per convincere gli indecisi.
E, dopo la contestata lettera inviata agli italiani all’estero, prepara un’altra missiva diretta alle famiglie italiane.
Dovrebbe arrivare nel fine settimana o al massimo all’inizio della prossima per spiegare nel dettaglio il contenuto del ddl Boschi, facendo intendere che dire Sì alla riforma costituzionale vuol dire approvare il cambiamento, il No invece equivale a restare nella palude.
L’attuale premier non è stato certo il primo a inviare lettere ai cittadini.
Prima di lui lo hanno fatto altri personaggi come Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Walter Veltroni e Pierluigi Bersani.
Insomma, la storia politica degli ultimi quindici anni è fatta anche di momenti epistolari, che qui proveremo a ripercorrere.
2001: l’epopea del cavaliere.
In principio fu Berlusconi a spedire nelle case degli italiani la sua biografia in formato rotocalco, dal titolo “Una storia italiana”, in vista delle elezioni politiche del 2001.
Un volume di 125 pagine a colori su carta patinata, pieno di testi e foto, che narrava l’epopea del cavaliere: dall’infanzia alle palazzine milanesi alla televisione, dai trionfi sportivi con il Milan fino alla discesa in campo in politica
Una trovata che pagò in termini elettorali: Berlusconi diventò per la seconda volta premier a capo della Casa delle libertà , la coalizione di centrodestra formata da Forza Italia, centristi, Lega Nord, Alleanza nazionale e socialisti.
In verità , forte degli sconti postali da editore, il leader di Forza Italia ci aveva già provato nel 2000 con una lettera per le amministrative.
E per il cambio della moneta nel gennaio 2002 l’allora presidente del Consiglio inviò a “16 milioni di famiglie” un euroconvertitore, che neppure arrivò a tutti.
Altra missiva fu spedita nel 2003 per far digerire agli italiani la riforma delle pensioni e lo “scalone” Maroni.
2006: il No di Prodi alla riforma costituzionale.
Romano Prodi, dopo la vittoria per una manciata di voti alle politiche dell’aprile 2006 contro Berlusconi, scrisse nel giugno dello stesso anno la sua unica lettera agli italiani da presidente del Consiglio, per chiedere loro di votare No al referendum sulla riforma costituzionale scritta dal centrodestra.
La missiva, inviata a una settimana dal voto referendario, cominciava così: “Dobbiamo opporci con convinzione a questa confusa riforma che stravolge la nostra Carta, nata dall’antifascismo e dalla lotta di liberazione nazionale. Togliamo di mezzo questo brutto pasticcio”. Anche il quel caso la lettera ebbe la sua efficacia: vinsero i No e la riforma costituzionale berlusconiana venne bocciata.
2008: Berlusconi e Veltroni scrivono agli italiani all’estero
In occasione delle politiche che si sarebbero svolte nell’aprile del 2008 dopo la caduta del governo Prodi, sia il leader del centrodestra che quello del centrosinistra scrissero agli elettori all’estero.
La lettera di Berlusconi, molto diretta, invitava a votare contro “il governo della sinistra che ha impoverito il Paese con una valanga di tasse”, danneggiandone l’immagine internazionale.
Quella di Veltroni, invece, più “filosofica” chiedeva il contributo dei connazionali nel mondo per “costruire un’Italia nuova, più moderna, serena, veloce e giusta”.
Alla fine vinse Berlusconi, che diede vita al suo quarto governo. Veltroni uscì sconfitto. Nel 2010 si dimise da segretario del Pd e in quell’occasione pubblicò un intervento sul Corriere della Sera, dal titolo “Lettera al mio Paese”.
…e nel 2013 lo fa anche Bersani.
Anche Pier Luigi Bersani, candidato premier del centrosinistra alle politiche del 2013, scrisse una lettera agli italiani all’estero, forse memore del contributo decisivo che il voto dei connazionali nel mondo aveva dato alla vittoria di Prodi nel 2006.
Nel testo Bersani non prometteva “nuovi miracoli italiani, ma impegni chiari e precisi per creare occupazione, garantire serenità alle famiglie, dare un lavoro e un’opportunità ai giovani senza costringerli a scappare”.
L’epilogo è noto a tutti: il centrosinistra vinse le elezioni ma senza ottenere la maggioranza assoluta al Senato. E l’ex segretario Pd non riuscì a formare un governo.
2013: il cavaliere e l’Imu.
Sempre in vista della tornata elettorale del 2013, Berlusconi scrisse l’ennesima lettera alle famiglie, questa volta per spiegare come avrebbe fatto a restituire i soldi spesi per l’Imu. La missiva aveva quasi l’aspetto di un modulo di richiesta di rimborso.
E infatti in alto campeggiava una scritta in neretto: “Modalità per accedere nel 2013 al rimborso dell’Imu pagata nel 2012 sulla prima casa, sui terreni e sui fabbricati agricoli”. E sulla busta un occhiello mendace: “Avviso importante: rimborso Imu 2012″.
Al punto da meritarsi l’accusa di “truffa” da parte di Bersani.
(da “La Repubblica”)
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