CASALEGGIO CONTRO MOVIMENTO: POLVERE DI CINQUESTELLE
PARLAMENTARI SEMPRE PIU’ INSOFFERENTI DEL FIGLIO DEL FONDATORE, SOSPETTATO DI TRAMARE CON DI BATTISTA… AGLI STATI GENERALI LA RESA DEI CONTI
Se lo stato d’animo dei 5Stelle si dovesse riassumere in un parola, quella giusta sarebbe “insofferenza”. I parlamentari grillini considerano ormai l’associazione Rousseau, che fa capo a Davide Casaleggio, come un’entità esterna rispetto al Movimento e soffrono l’incursione di ieri sera del figlio del fondatore che ha ribadito l’esistenza del limite del doppio mandato giocando di sponda, a detta di tanti, con Alessandro Di Battista. Gli Stati generali saranno la resa dei conti interna.
“È sempre più isolato, ha provato a dare un colpo di coda, ma è stata una imbarazzante incursione”, sono gli sfoghi che si leggono in queste ore nelle chat interne che hanno come bersaglio Casaleggio.
In ballo c’è il regolamento 5Stelle. Chi è già stato eletto e ha quindi ricoperto incarichi istituzionali, sia a livello locale sia nazionale, non può presentarsi nuovamente in una lista M5S.
Per presidente dell’associazione Rousseau la regola è questa e va rispettata. In questo modo i parlamentari al secondo mandato, quindi tutto lo stato maggiore del grillismo, verrebbero spazzati via.
Un vero e proprio reset con un partito che tornerebbe nelle mani di Casaleggio. A sua volta un po’ in rotta con Beppe Grillo, sponsor del premier Giuseppe Conte e dell’alleanza con il Pd.
Sullo sfondo, ed è oggetto di dibattito in queste ore, c’è l’asse che sembra essere sempre più saldo tra Casaleggio e Alessandro Di Battista, l’unico tra i big che ha in tasca la carta del secondo mandato da spendere.
Non è un caso se è sempre più attivo con interviste, post su facebook e nelle chat. Gli Stati generali potrebbero essere però il punto di svolta, perchè è in questa sede che i pentastallati presenteranno proprie mozioni per ribaltare le regole.
Certo il discorso è complicato. E lo riassume bene Sergio Battelli, il presidente della commissione Affari Ue della Camera: “Per me la regola del secondo mandato come vincolo c’è e si rispetta. Io non ne parlo perchè non è opportuno essendo io al secondo mandato. Ma agli Stati Generali è probabile che qualcuno tiri fuori l’argomento e quel punto se ne discuterà tutti insieme”. E intanto infatti il capo politico Vito Crimi sta raccogliendo le varie proposte.
Si inizia con la richiesta di permettere a Virginia Raggi e a Chiara Appendino si ripresentarsi rispettivamente sindaco di Roma e sindaco di Torino, derogando al vincolo dei due mandati.
Entrambe prima di ricoprire l’incarico più alto in Comune infatti sono state consigliere. La strada verrebbe spianata così. Anche perchè non si potrebbe fare altrimenti. Il primo cittadino della Capitale ha fatto sapere che ha tutta l’intenzione di ricandidarsi e se il Movimento 5 Stelle non è disposto a ripresentarla, a causa del limite dei due mandati, potrebbe andare avanti da sola.
E non sarebbe una bella immagine nè per l’amministrazione nè per i 5Stelle. Una volta aperta la strada della deroga sarà più facile, in prossimità del voto delle politiche, abrogare definitivamente la regola.
C’è poi il grande tema dell’associazione Rousseau e dei 300 euro che ogni mesi i parlamentari versano nelle casse della piattaforma. Ma, come lamentano in tanti, “ormai non si capisce più che ruolo abbia e cosa faccia per il Movimento”, commenta un deputato che preferisce restare anonimo: “A volta fa progetti che non chiede nessuno”.
E così Casaleggio va sulla difensiva comunicando che “il Movimento, prima forza politica in Italia, spende 1,3 milioni per sua gestione organizzativa. Costa un decimo rispetto a quella degli altri partiti”.
Sta di fatto però che i parlamentari stanno cercando una strada alternativa. Che consiste nell’affidarsi all’associazione Rousseau sono in piccola quota. In pratica come se si trattasse di un consulente esterno e non l’unica e sola piattaforma del Movimento. Anche questa sta per essere tradotta in proposta da presentare agli Stati generali. Stando così le cose un blocco consistente di parlamentari sta lavorando per stravolgere del tutto le regole storiche pentastellate.
(da “Huffingtonpost”)
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