“M5S SCOPPIERA’ IN UN’ESPLOSIONE DI CORIANDOLI”
INTERVISTA A ALDO GIANNULI, IL VECCHIO CONSIGLIERE DI CASALEGGIO SENIOR: “IL FIGLIO DI GIANROBERTO TIRA LA VOLATA A DI BATTISTA”
“Ma quale partito strutturato, ma quale trasformazione del Movimento dell’uno vale uno in un contenitore politico di esperienza e competenza? Un partito è un insieme di teste, anche un po’ ladre, se vogliamo, però devono sapere qualcosa di politica”.
Quando risponde al telefono dalla sua casa di Milano, il giudizio di Aldo Giannuli, politologo e storico, è impietoso su quei cinquestelle di cui lui fu promotore, essendo stato vecchio amico e consigliere di Gianroberto Casaleggio: “Roberto l’unico — osserva con nostalgia – che comprendeva la politica. Tolto lui non c’è più nessuno”.
Professore Giannuli, perchè dice così?
Perchè il dibattito sul terzo mandato sì, no, nì, farà deflagrare tutto”.
Dunque da qui a tre anni non ci sarà più niente?
E’ un movimento di opinione che ha una debolissima struttura organizzata. I meet up sono in forte decadenza. Nel giro di pochi mesi c’è stato un calo significativo degli iscritti”.
Tutto finito?
Il Movimento ha un unico punto di riferimento, i gruppi parlamentari. Ma se cominciano a esplodere quelli, quale arma avranno per difendersi? Anche se espelli deputati e senatori, che minaccia è?
Facciamo un po’ d’ordine, partiamo dal dibattito di queste ore, il nodo dei nodi che è stato un totem per i cinquestelle si chiama “doppio mandato”. Vito Crimi, oggi reggente, vuole abbatterlo. E consentire di ricandidarsi per la terza volta.
Beh, ci credo perchè lui è uno di quelli al secondo giro in Senato.
Casaleggio junior invece dice di no, vuole conservare l’ultimo baluardo. Cosa sta succedendo?
Guardi, i cinquestelle si trovano in queste situazione: alle elezioni di tre anni fa hanno preso 360 parlamentari, sommandoci quelli del Parlamento europeo, si arriva a 380 o qualcosa di più. Di questi alcuni sono stati espulsi, come è noto. Però c’è un problema, stando ai sondaggi e alle elezioni europee di un anno fa, allo stato attuale se ottenessero anche solo la metà di questi andrebbe più che bene.
E’ in atto uno scontro tra Casaleggio e un pezzo della classe dirigente?
Cosa vuole che sia. Non è mica un torneo di ramino. Andiamo al pratico.
Prego.
Se tu mantieni le regole dei due mandati fai fuori quelli che sono stati eletti nel 2013 e apri spazio a quelli che sono entrati in Parlamento per la prima volta nel 2018.
Viceversa?
Se ammetti la possibilità di un terzo mandato stai automaticamente promuovendo quelli che sono al terzo mandato e ovviamente hanno più relazioni, più rapporti, sono più conosciuti, più consolidati.
Se passasse questa seconda ipotesi il Movimento si trasformerebbe in un vero e proprio partito con una classe dirigente, una leadership, una piattaforma culturale?
No, no, non sanno nemmeno cosa siano le cose che lei sta dicendo.
Torniamo a Casaleggio. Quale partita sta giocando il figlio di Gianroberto?
Sta facendo chiaramente un gioco a supportare la candidatura di Di Battista.
Di Battista vuole prendersi il Movimento?
Dibba non è coinvolto in questa guerra civile interna perchè saggiamente ha fatto solo un mandato. Quindi è ricandidabile. Nel momento in cui però dici: due mandati, è vero che mantieni i deputati giovani di fede dimaiana, ma fai fuori Di Maio perchè lui non è più candidabile. Di fatto tutto ciò pregiudica l’Assemblea di fine anno.
Quando e se faranno l’Assemblea cosa succederà ?
Eleggi Di Maio capo politico sapendo di non poterlo eleggere deputato? Perlomeno singolare, no?
E allora?
Di Maio ha un problema, se privilegia il terzo mandato automaticamente corre il rischio di alienare molte simpatie dei nuovi. Se invece dice “no, niente terzo mandato”, si mette contro gli uscenti.
Nel frattempo l’ex capopolitico incontra chiunque, dialoga con Matteo Renzi, organizza eventi alla Farnesina, ma appare isolato.
Pur di restare leader sarebbe pronto a fare un accordo con i marziani. Però questo non è un programma politico.
Se passa il lodo Casaleggio dove andrà a finire chi oggi è al secondo mandato? I detrattori dicono che in tanti non hanno un lavoro.
Gli uscenti stanno pensando di andare o da Conte o da altri offerenti.
Chi sono gli altri offerenti?
Il Parlamento è ampio, ci sono tanti gruppi parlamentari.
Poi c’è la questione delle questioni: cosa farà il presidente del Consiglio? Nascerà il partito di Conte?
O viene candidato e non da semplice parlamentare ma da capo della coalizione.
La fermo: Conte potrebbe essere il federatore di una coalizione Pd M5S? Insomma, Conte come Prodi.
Tenga presente una cosa: Pd e Cinquestelle a livello di base non si sopportano.
Sta dicendo che non se ne farà nulla?
E’ difficile tenerli nella stessa stanza. Tu non puoi fare una coalizione alle politiche e poi andare per i fatti tuoi alle amministrative… Non è detto che riesca l’operazione Conte.
C’è chi sostiene che ci sia un’asse Conte-Grillo e che l’avvocato del popolo potrebbe prendersi il Movimento.
Il problema è che cosa vuole fare Grillo? Grillo ha la forte tentazione di sciogliere il movimento e dire rifondiamo tutto. Non so poi se la porterà fino in fondo. Ma qui le tesserine del mosaico non si incastrano fino in fondo, la coperta è piccola, e comunque vada scopri il pezzo. Quindi, secondo me, l’ipotesi che qui la cosa deflagri non è peregrina.
Ma alla fine il premier resisterà alla tentazione di far nascere un partito?
Il problema di Conte è che si accorgerà di doverlo fare quando sarà troppo tardi. Se tu vuoi fare un partito dovresti iniziare da adesso. O perlomeno che organizzino circoli culturali che poi diventino sezioni di partito.
Morale della favola?
Ho l’impressione che farà la fine di Luca Cordero di Montezemolo.
Fatto fuori Di Maio, fatto fuori Conte, resta Di Battista. Sarà lui il nuovo capo politico dei cinquestelle?
Ha probabilità di diventare il leader, non più del M5S, ma di un manipolo di pasdaran che giocheranno a fare l’opposizione delle opposizioni.
Il tutto eterodiretto da Casaleggio?
A mio avviso sì. Però non possono farla in rottura con Grillo.
Perchè?
Primo: il giovane Casaleggio non ha la stessa capacità attrattiva del padre.
Secondo?
Può anche tentare di fare questa operazione ma più di un manipolo di ribelli non riuscirà ad imbarcare.
E il Movimento?
La sigla è usurata. Vedrete quanto raccoglieranno alle amministrative in autunno, temo si fermeranno al 2 per cento.
Lei nel 2018 ruppe con il Movimento. Ha più sentito Grillo o Casaleggio junior?
Non li sento da un pezzo ma abbiamo amici in comune. Tutti mi riferiscono di un Grillo schifato. Ho l’impressione che sia il via libera al rompete le righe.
Cosa resterà dei cinquestelle?
Gli scenari sono due.
Il primo?
Una scissione in due blocchi, ma lo vedo meno probabile.
L’altro?
Che scoppi tutto in un’esplosione di coriandoli.
(da “Huffingtonpost”)
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