CASTELDELCI, SINDACO E GIUNTA RINUNCIANO ALLO STIPENDIO PER ORGANIZZARE IL CONCERTO DI NATALE
“LE PICCOLE COMUNITA’ VANNO AVANTI GRAZIE A QUESTO SPIRITO, TROPPI TAGLI DEL GOVERNO”
Il Comune di Casteldelci, come racconta Il Fatto Quotidiano, borgo medievale situato tra Emilia Romagna, Marche e Toscana, quest’anno non avrebbe avuto i fondi per organizzare iniziative o eventi natalizi, così, l’amministrazione ha deciso di rimediare, devolvendo i propri guadagni a favore della collettività .
“Non parliamo di cifre altissime, io come sindaco percepisco 650 euro — racconta il primo cittadino del Comune in provincia di Rimini, Luigi Cappella (Pd), eletto l’anno scorso con una lista civica di centrosinistra — però ci permettono di fare tante piccole cose”. Pagare la benzina ai volontari cittadini, ad esempio, o portare a termine qualche opera di manutenzione. Poi c’è il Natale.
Il Comune quest’anno non avrebbe avuto i fondi per organizzare iniziative o eventi, così, attingendo direttamente dal proprio stipendio, l’amministrazione ha deciso di rimediare, invitando Teo Ciavarella, pianista che suonò con Lucio Dalla, Freak Antoni, ma anche con Pupi Avati, Renzo Arbore e Vinicio Capossela, per un concerto a ingresso libero.
“Fare il sindaco in un momento come questo non è facile — racconta Cappella — io ad esempio ho ereditato, quando sono stato eletto, un bilancio comunale con un disavanzo da 100mila euro, il che mi rende impossibile spendere risorse per la cultura, o per altre iniziative utili. Però sono un medico in pensione, e visto che posso ho scelto di usare il mio stipendio da primo cittadino per permettere alla città di togliersi qualche sfizio, o di fare qualche lavoro utile. Questo non vuol dire che tutti i sindaci debbano fare altrettanto, guidare una città è un lavoro a tempo pieno e se gli emolumenti legati alla carica sono l’unica fonte di reddito è giusto tenerli. Però per me che ho una pensione è una soddisfazione devolverli”.
Casteldelci non è l’unico Comune in Italia ad aver visto la propria giunta rinunciare agli stipendi per sopperire alla mancanza di fondi nelle casse pubbliche.
Eventi simili so non riproposti anche a Lagnasco, in provincia di Cuneo, a Gonars, cittadina friulana da 4.800 abitanti, e a Pantigliate, nel milanese
“Le piccole comunità , oggi come oggi, vanno avanti soprattutto grazie a questo spirito — spiega Cappella — anche perchè tra i tagli imposti dal governo agli enti locali e la burocrazia, a fronte di 50 problemi se ne possono risolvere al massimo 2. E’ dura. Noi sindaci, specie dei piccoli comuni, ci sentiamo abbandonati dallo Stato”.
(da “Huffingtonpost”)
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