CATHY LA TORRE, AVVOCATA DEI DIRITTI CIVILI, SI CANDIDA A DIVENTARE SINDACO DI BOLOGNA
HA CONDOTTO DECINE DI BATTAGLIE: DAI BRACCIANTI AGRICOLI ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA, DAI RIDER AGLI OMOSESSUJALI… HA DIFESO ANCHE IL 17ENNE TUNISINO CUI SALVINI AVEVA CITOFONATO
Dai braccianti agricoli agli omosessuali, dalle donne vittime di violenza ai rider. Cathy La Torre, avvocata e attivista per i diritti umani, da anni punto di riferimento per la comunità Lgbtq+, ha deciso di scendere in campo per ripartire «dagli invisibili».
Se ci saranno le condizioni, si candiderà a sindaca di Bologna, città che l’ha adottata (qui ha studiato Giurisprudenza) per il centro-sinistra.
Siciliana (nata a Trapani), per metà italiana e per metà americana, ha 39 anni, ha partecipato al suo primo Pride nel 1998, è stata vicepresidente del Movimento Identità Trans e nel 2013 ha fondato GayLex, la rete degli avvocati e attivisti contro l’omotransfobia.
Nel 2010 è stata eletta coordinatrice, nella provincia di Bologna, di Sinistra Ecologia e Libertà ed è stata anche consigliera comunale.
Ha lanciato la campagna online “Odiare ti costa”, un’iniziativa che offre assistenza legale a chi è vittima di diffamazione sul web, e attualmente dirige lo studio legale Wildside.
Ha 155mila follower su Instagram, 45mila su Twitter e 79mila su Facebook. Insomma, qualche carta da giocare ce l’ha per realizzare il suo sogno e amministrare una città come Bologna. Ma «solo se ci saranno le primarie di coalizione», precisa lei.
Andrà in giro con un gruppo di 18enni, appena diplomati, per capire, attraverso i loro occhi in quali condizioni versa la città .
Il suo “pallino”, in realtà , resta la mobilità oltre all’economia di prossimità , alla sanità e alla scuola. Soprattutto adesso che le famiglie sono provate dalla crisi economica causata dal Coronavirus. Fa sapere che sarà la «candidata del dialogo, dell’ascolto»: si rivolge «a tutti», non solo dunque al mondo Lgbtq+, dove è già nota.
Proprio di recente Cathy La Torre ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione, tramite i suoi canali social, per evidenziare quanto sia «importante una legge contro l’omotransfobia».
E, infatti, è intervenuta più volte sui recenti fatti di cronaca: dall’educatore insultato a Lucca («sei bravo ma gay») alle due coppie di ragazzi omosessuali aggrediti in Liguria e a Pescara.
L’avvocata ha anche difeso il 17enne tunisino a cui Matteo Salvini ha citofonato in diretta su Facebook chiedendogli se fosse uno spacciatore.
(da agenzie)
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