CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ITALIANI CHE HANNO VERSATO UN ACCONTO AI TOUR OPERATOR NON VEDRANNO UN EURO DI RIMBORSO, MA SOLO UN VOUCHER
NEL DECRETO CURA ITALIA IL GOVERNO HA ESPROPRIATO I CITTADINI DEI LORO ANTICIPI FINANZIANDO LA LOBBY DELLE AGENZIE DI VIAGGIO CHE SI TERRANNO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO… IL CODACONS: “UNA MISURA INDEGNA DI UN PAESE CIVILE CHE VIOLA IL CODICE DEL TURISMO” … E SE UN TOUR OPERATOR DICHIARA FALLIMENTO NON VI DICIAMO COSA POTETE FARVENE DEL VOUCHER
Il decreto Cura Italia è stato convertito in legge. Il settore turistico è stato il comparto che ha beneficiato delle misure economiche più tempestive ed efficaci: soldi subito, tutti in tasca, con un prestito a tasso zero da restituire entro un anno, scaduto il quale si trasforma da prestito in finanziamento a fondo perduto.
I finanziatori però non sono nè lo Stato nè l’Unione Europea ma i cittadini, che hanno avuto la malaugurata idea di prenotare una vacanza, una crociera, un pacchetto turistico, anche solo un aereo o un albergo e che non hanno viaggiato (o non potranno viaggiare) per via del coronavirus.
E’ stato questo l’esito dell’inesistente dibattito parlamentare sul decreto Cura Italia.
E siccome il settore è in crisi e la prossima estate andrà come andrà , quei pochi “polli” che si azzarderanno a prenotare qualcosa subiranno la stessa sorte: se la loro vacanza salta dovranno accontentarsi di un voucher e non riceveranno alcun rimborso.
La possibilità di rimborsare esiste ancora, ma è l’organizzatore a decidere se restituire i soldi o emettere un voucher.
Se è l’organizzatore, vettore o struttura a recedere dal contratto, poichè non può adempiervi in ragione di provvedimenti adottati dalle autorità nazionali, internazionali o di Stati esteri, a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, dovrà comunicarlo all’acquirente e, nei successivi trenta giorni, procedere al rimborso del corrispettivo versato per il titolo di viaggio oppure all’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione
In tutti i casi, il consumatore non potrà opporsi all’emissione del voucher nè, se straniero, invocare la violazione dei propri diritti di consumatore sulla base delle norme del proprio Paese, poichè la “manovra” salva turismo è stata espressamente definita dal decreto stesso “norma di applicazione necessaria”, ritenuta — cioè — cruciale per la salvaguardia degli interessi pubblici italiani al punto da esigerne l’applicazione a tutte le situazioni qualunque sia la legge applicabile al contratto.
Le agenzie di viaggio perderanno la fiducia del consumatore che d’ora in poi si guarderà bene dal prenotare alcunchè, solo last minute.
Il Codacons parla di un furto dei diritti fondamentali del cittadino. “Con tale articolo i diritti degli utenti vengono cancellati con un colpo di spugna, una misura indegna di un paese civile, che il Codacons porterà all’ attenzione delle istituzioni europee perchè sanzionino la condotta di Governo e Parlamento che, con tale articolo, derogano in mondo ingiusto al Codice del Turismo, piegandosi al volere dei poteri forti”
(da agenzie)
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