LA SOLUZIONE ALLA CRISI ECONOMICA PER SALVINI E’ SEMPRE LA STESSA: FAVORIRE GLI EVASORI FISCALI CON UN MAXI-CONDONO
SUL SOLE 24 ORE IL LEGHISTA FA L’APOLOGIA DI CHI NON PAGATO LE TASSE A DIFFERENZA DEI CITTADINI ONESTI … MENO CONTROLLI SUGLI APPALTI VUOL DIRE FAVORIRE LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
Il programma di Matteo Salvini e della Lega per risollevare l’Italia dalla crisi economica post coronavirus? Condonare tutto.
Il piano, già anticipato negli interventi delle ultime settimane, è stato ufficializzato con una lettera agli imprenditori pubblicata direttamente sulla prima pagina del Sole 24 ore.
L’obiettivo di Salvini è quello di avere “uno Stato che lasci imprese e cittadini liberi di agire all’interno di un quadro delineato da poche regole chiare“.
E nel concreto a cosa pensa il leghista? A “Pace fiscale e pace edilizia“, ovvero condonare tutto.
E’ da sempre una battaglia del centrodestra che, nelle ultime settimane è tornata di moda soprattutto tra i leghisti che cercano sempre di più di farsi portavoce del partito di Confindustria.
A inizio aprile, a replicare a Salvini era stato lo stesso direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini: “Negli anni”, aveva detto a Radio capital, “si sono trovate tante giustificazioni per fare condoni in momenti storici meno drammatici di questo, il che non vuol dire che sia corretto farlo. C’è un’evasione fiscale di poco meno di 100 miliardi, una cifra spropositata, pensate a quanti macchinari sanitari avremmo in più“.
Per Salvini invece la strada del “meno regole” e “più libertà ” è l’unica possibile: “La cultura del sospetto va sostituita con quella della trasparenza”.
Dove però trasparenza è un concetto molto confuso e, nella sua idea, significa semplicemente meno controlli.
E aiutare le imprese, per il leghista, significa cancellare e sanare tutti i debiti o contenzioni del passato con un colpo di spugna.
Quindi Salvini chiude parlando della dimensione europea, mettendosi di fatto a fianco di chi chiede “interventi eccezionali” da parte delle istituzioni e l’attivazione del Recovery fund. Salvo poi, nei momenti di dibattito sul tema, essere stato tra i primi a criticarli.
(da agenzie)
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