CHI E “STRONZO” E CHI NO: “FLAVIO HA UN GRANDE SEGUITO NEL PARTITO SE LO BUTTANO FUORI VIENE GIU’ IL MONDO”
IL SINDACO LEGHISTA DI VARESE, ATTILIO FONTANA, DIFENDE TOSI E RILANCIA: “HO IL DIRITTO DI DIRE COME LA PENSO SULLE MISURE DEL GOVERNO”
In mattinata Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese e “fratello gemello” di quel Tosi sul quale è piombato l`anatema di Bossi, ha sfidato il suo partito facendosi rieleggere presidente lombardo dell`Anci, l`organismo che raggruppa i Comuni e dal quale Fontana era stato costretto a dimettersi per ordine degli stati maggiori del Carroccio.
E in serata scuote la testa di fronte alla fatva del Capo.
Il suo collega di Verona, maroniano come lei, ora rischia davvero l`espulsione…
«Sono sicuro che i giornalisti hanno sbagliato a riportare le parole di Bossi».
Suvvia, sindaco…
«Va bene, e allora le dico esattamente quel che penso: Tosi è uno dei nostri uomini migliori, non posso che esprimergli tutta la mia solidarietà ».
Lo butteranno fuori davvero?
«Sembra di sì. Ma se succede una cosa del genere, vien giù il mondo».
Immagina una rivolta nella Lega?
«L`ho detto: Flavio ha un grande seguito nel movimento, tra l`altro è tra i sindaci più apprezzati».
Se lo espellessero lei che cosa farebbe?
«Valuterei con grande attenzione il da farsi. Mi sembra impossibile che possa accadere».
A lanciare scomuniche adesso ci si mette pure Renzo Bossi…
«Non mi sento minimamente coinvolto dalle sue parole. Non ho mai pensato di criticare ciò che dice il segretario federale. Dunque l`invito ad andare in un altro partito non vale per me».
Sicuro?
«Al cento per cento».
Certo che per l a Lega non è un bel momento…
«Bisognerebbe chiederlo a chi dice di andare via. In ogni caso, da sindaco, io rivendico il diritto di dire come la penso sui provvedimenti che riguardano i miei amministrati. Sarebbe offensivo, innanzitutto per la Lega, avere degli eletti nelle istituzioni che non esprimono pareri su questioni fondamentali».
Lei lo ha fatto sulla manovra targata Tremonti, l`hanno costretta a disertare la manifestazione di settembre dell`Anci e quindi a dimettersi dalla presidenza lombarda…
«I motivi di quelle dimissioni li ho appena spiegati ai miei colleghi: era per evitare che in qualche modo si potesse comprimere l`autonomia dell`Anci. Se fosso rimasto, e avessi preso decisioni difformi da quelle già espresse dall`associazione sulla manovra, avrei fatto un grande errore».
Acqua passata…
«Già . Ieri, l`assemblea lombarda dell`Anci mi ha ribadito la sua fiducia, e io ho dato la mia disponibilità a riassumere l`incarico di presidente. Riprenderò a lavorare con la stessa determinazione, ora ci sono tutte le condizioni. Lo strappo è stato ricucito, c`è stata grande compattezza e io sono molto felice».
Forse si apriranno altri strappi con la Lega, il suo partito. Ricorda che cosa urlò Calderoli dal palco di Venezia? Voi sindaci con il mal di pancia polvere foste e polvere ritornerete…
«Non ho mai detto di non sentirmi polvere, e in ogni caso quella frase, prima di Calderoli, l`ha pronunciata qualcuno ben più importante di lui. Lo so anch`io: siamo tutti lì grazie alla Lega…
Però?
«Un membro del movimento, soprattutto se sindaco, può benissimo dire qualcosa non contro la Lega, ma contro scelte politiche che non condivide. Se così non fosse, sarebbe inutile avere sindaci, presidenti di Provincia e di Regione».
E i «fascisti» al congresso di Varese?
«È stato lo stesso Bossi, a un certo punto, a dire che bisognava votare per il segretario. Sarebbe stato molto meglio per tutti».
(da “La Repubblica“)
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