CHI PREDICA BENE E RAZZOLA MALE
A SINISTRA TROPPI INQUISITI NELL’ITALIA DEI VALORI…PARTITO O CASA CIRCONDARIALE?
Nel sito del partito di Antonio Di Pietro fanno bella mostra in questi giorni gli “undici punti per cambiare l’Italia”, ovvero il programma che l’Italia dei Valori sottoporrà all’elettorato italiano per cercare consensi, nell’ambito della alleanza con il Partito Democratico di Walter Veltroni.
Forse sarebbe stato il caso, suggeriamo, di aggiungere un dodicesimo punto, quello di “fare pulizia” in casa propria, prima di guardare legittimamente nel giardino del vicinato. Non a caso molti cittadini intervengono nel suo blog per discutere circa le contraddizioni del”partito del rigore” che nasconde troppe zone d’ombra non tollerabili per chi dichiara di volere legalità e giustizia. Il 13 febbraio Di Pietro aveva rivendicato ” la battaglia che avevamo portato avanti in Parlamento per la lotta alla Casta, così come la non candidabilità delle persone condannate”, sono mesi che va in Tv a Ballarò accusando tutto il mondo di malefatte e proponendosi come il partito delle Mani Pulite…francamente ci ha stancato con la sua sovraesposizione mediatica a cui non corrisponde un coerente comportamento improntato alla “pulizia morale” che tanto decanta.
Intanto sarebbe opportuno ricordargli che lui stesso risulta indagato dalla Procura di Roma, insieme all’on Silvana Mura, tesoriera del partito, per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di far luce sulla fine dei fondi pubblici al Partito ( si decide giusto in queste ore il rinvio a giudizio).
Sempre Tonino è “sotto processo” anche all’ordine degli avvocati di Bergamo in quanto, quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie, poi si costituì parte civile nello stesso procedimento.
Veniamo agli amici stretti di partito…uno molto legato a lui è Paride Martella, consulente personale al Ministero ed esponente dell’IdV, arrestato nell’inchiesta sulla società Acqualatina” che gestisce il servizio idrico nella provincia pontina.
Tra le cose raccontate dal suo ex amico e cofondatore dell’IdV, Elio Veltri, emergono i comizi in comune ad Amantea, tenuti con l’allora sindaco Franco La Rupa, inquisito per corruzione e attualmente per associazione mafiosa ( è consigliere regionale dell’IdV), accusato di aver favorito la cosca Gentile…
In Liguria a ottobre è stato ammanettato il capogruppo dell’IdV, Giorgio Grifo per aver lucrato sugli incassi delle multe.
Il consigliere comunale Andrea Proto ha una condanna a un anno e sei mesi per aver raccolto la firma di un morto.
Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario IdV di Santa Maria Capua Vetere che avrebbe favorito alcune SpA in cambio di quote societarie. Che dire di Mario Buscaino che nel 1998, già sindaco di Trapani, fu accusato di concorso in associazione mafiosa, nel filone degli smaltimenti dei rifiuti, controllato dai boss Virga e Santapaola?
Il consigliere regionale calabrese Maurizio Feraudo è invece accusato di concussione per aver preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio del suo autista, e di truffa per domande di rimborso su missioni mai compiute.
A Foggia, invece, l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore prov. del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione, a Pescara l’ex assessore Rudy D’Amico è stato accusato di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, tentata turbativa d’asta e corruzione, a Lungro ( Cosenza) l’ex sindaco Vincenzo Iannuzzi, condannato nel ’92 per falso ideologico commesso da pubblico ufficiale è stato candidato da Di Pietro al Senato.
Si dà per certo il passaggio dall’Udeur all’Idv di Giuseppe Morrone, indagato dalla Dda di Catanzaro nell’inchiesta sulla penetrazione della ‘ndrangheta nei lavori della Salerno-Reggio Calabria. Tra i candidati al Senato ci sarebbe anche Giuseppe Soriero, che ha testimoniato al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro, rifiutandosi di fare il nome di un mafioso per evitare ritorsioni…
Iscritto alla P2 poi con tessera 762 della loggia di Lucio Gelli è Pino Aleffi, candidato in Sardegna. Aldo Michele Radice, portavoce dell’Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro è sotto processo per aver fatto illecite pressioni per la nomina di un manager sanitario.
C’è’ poi il caso di Sergio Scicchitano, avvocato personale di Di Pietro e membro del CdA dell’ANAS con Di Pietro ministro delle Infrastrutture, liquidatore del crac Federconsorzi che travolse 15.000 risparmiatori e accusato di non aver eseguito in due occasioni sentenze passate in giudicato che risarcivano i piccoli risparmiatori.
Finiamo con l’on. Leoluca Orlando, condannato in via definitiva recentemente per diffamazione aggravata…
Un bel quadro insomma…da Italia dei Malori più che dei Valori…occasione recentemente di un duro attacco a Di Pietro da parte di Radio radicale…per non parlare poi del caso della sede del partito, immobile intestato a Di Pietro e affitto astronomico pagato dal partito ( che così paga abbondantemente le rate del mutuo).
Se sono questi i “valori” di riferimento del miglior alleato di Veltroni, la prossima volta che va a Ballarò l’on. Di Pietro, invece che fare le sue sgrammaticate sceneggiate molisane, farebbe bene a sprofondare nella poltrona a cui è tanto legato.
Rappresenta degnamente la Casta che dice di combattere e gli uomini di Centrodestra invece che trattarlo con riguardo comincino a menar fendenti e sputtanarlo…
Non ci piacciono i questurini che interrogavano i fermati in Questura a Bergamo con la bomba a mano sul tavolo per far impaurire l’interlocutore…stia pure con Veltroni…è quello il suo posto: ci resti.
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