“CINQUANTA SENATORI CI TENGONO IN OSTAGGIO”
STEVE KERR CONTRO LE ARMI DOPO LA SPARATORIA IN TEXAS
Durissimo discorso di Steve Kerr, ex giocatore di basket e allenatore dei Golden State Warriors, contro i senatori americani che si oppongono a una stretta sulle armi negli Stati Uniti. “Non parlerò di basket”, ha detto appena entrato nella sala conferenze prima della quarta partita della finale della Eastern Conference a Dallas.
“Qualsiasi domanda sul basket non ha importanza – ha aggiunto – quattordici bambini sono stati uccisi a 400 miglia da qui e un insegnante (questo il bilancio delle vittime al momento delle dichiarazioni di Kerr, ora aggiornato a 19 bambini e due insegnanti, ndr). Negli ultimi 10 giorni, abbiamo avuto anziani neri uccisi in un supermercato a Buffalo, abbiamo avuto fedeli asiatici uccisi nel sud della California, ora abbiamo bambini uccisi a scuola. Quando faremo qualcosa? Sono stanco. Sono così stanco di alzarmi da qui e fare le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Ne ho abbastanza. Faremo la partita stasera. Ma voglio che ogni persona qui, ogni persona che mi ascolta, pensi a suo figlio o nipote, madre o padre, sorella, fratello: come ti sentiresti se ti succedesse questo oggi?”.
Kerr, il cui padre è stato ucciso da miliziani libanesi nel 1984, se la prende con il parlamento: “Cinquanta senatori a Washington ci terranno in ostaggio”. L”allenatore, che ha fatto le fortune dei Chicago Bulls dal ’93 al ’98 formando dal ’95 una coppia micidiale con Michael Jordan, si è sempre battuto contro la diffusione delle armi. Ha parlato del disegno di legge H.R.8, fermo da anni al Senato: “Non lo votano per mantenere il proprio potere”.
“Sono stufo – ha concluso – ne ho abbastanza. Non possiamo diventare insensibili a queste cose. Non possiamo sederci e leggerlo sul giornale e andare avanti. E ora andiamo a fare questo minuto di silenzio – ha detto sbattendo ancora la mano sul tavolo – è patetico”.
(da agenzie)
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