CINQUESTELLE A BARI: “VENDUTI I POSTI IN LISTA”
I SOSPETTI SU UNA TASSA FATTA PAGARE PER CHI DOVEVA ESSERE IN LISTA PER LE COMUNALI… IL NUOVO CANDIDATO SINDACO “ESPERTO DI SCIE CHIMICHE”… L’EPURATO: MI HANNO FATTO FUORI COSI’
Dice lui, Vincenzo Madetti, l’epurato: “L’ho saputo con un tweet di Grillo. Nemmeno una telefonata, una comunicazione, niente: mi hanno fatto fuori così “.
Dicono gli attivisti infuriati su Facebook: “Ma che è successo? Perchè non date spiegazioni? Spiegate perchè se non lo fate o siete complici o avete qualcosa da nascondere…”.
I grillini ufficiali invece non dicono: “Non può parlare nessuno se non i due addetti stampa”.
E’ psicodramma nel Movimento 5 stelle di Bari che all’improvviso ha fatto fuori il candidato sindaco, Madetti, e nominato ieri il nuovo, Sabino Mangano: esperto di informatica, “‘convertitore’ di cittadini (non ancora a 5 stelle)”, come si definisce lui stesso, è uno che da tempo segnala il problema delle scie chimiche a Bari: “Cielo a strisciarelle ” scrive su Facebook dopo probabilmente il passaggio di un aereo, “virus a catinelle”.
Ma al di là delle qualità del nuovo candidato portavoce, il giallo gira tutto attorno alla cacciata di Madetti.
Che è successo? La versione ufficiale dice: “L’ex candidato sindaco è stato sfiduciato per i seguenti motivi: comportamenti assolutamente verticistici e personalistici con i suoi stessi candidati dall’inizio della campagna elettorale, scelte arbitrarie che scavalcavano le decisioni dell’assemblea, ripetuti tentativi di voler inserire in lista persone che – a suo dire – gli erano state imposte da terzi con notevoli pressioni”. Nello specifico non è chiaro quali siano questi comportamenti “verticistici e personalistici”.
Alcuni attivisti adombrano addirittura un’ombra di una sorta di “tassa” fatta pagare per chi doveva essere inserito in lista.
“Chiunque dica una cosa del genere – si infuria Madetti – io lo querelo. Nessuna compravendita, siamo impazziti”. Lo stesso Madetti però aveva accusato una persona non meglio identificata di averlo tradito dopo cinque anni.
Non è che la “tassa” la chiedeva questo signore?
“Io rispondo per me e ripeto se qualcuno dice una cosa del genere lo querelo. Se qualcuno ha usato il mio nome a mia insaputa, questo non lo so. Riguardo quella persona, e tutto quello che è accaduto, ecco quello lo comunicherò nei prossimi giorni. Oggi posso dire soltanto che sono amareggiato per il trattamento (ndr, Grillo in persona ha fatto un tweet e poi liquidato la questione Bari con una comunicazione in un post scriptum nel blog) io, che nel movimento ci sono da anni”.
Effettivamente Madetti – che tutti, anche nei partiti “tradizionali” definiscono una persona per bene – è un grillino della prima ora e lo scontro all’interno del Movimento 5 stelle è tutto generazionale, con le nuove leve che hanno accusato i vecchi di aver gestito male le candidature.
“Il Movimento Stelle a Bari è sempre stato aperto a tutti i cittadini: ogni mese sono state effettuate riunioni aperte a tutti, gazebo ogni settimana, gruppi di lavoro per la costruzione del programma, e molti candidati oggi in lista si sono avvicinati nel corso dell’ultimo anno.
La lista e il programma sono stati presentati l’8 febbraio 2014 e, come previsto dalla legge, potevano essere integrati fino al 24 di aprile. Per questi motivi appare molto singolare che adesso Madetti interpreti il ruolo dell’aperto e del democratico. Noi attivisti e candidati non avevamo alcun problema ad allargare la lista a chi ci era stato vicino in questi mesi, ma una cosa è l’apertura, un’altra è trasformare il M5S Bari nel solito vecchio partito che agisce in nome del risultato (supposto) e non dei principi”. Accanto a questo c’è stato un ulteriore scontro con altri attivisti che hanno accusato di “poca trasparenza”, “non spiegate cosa è successo” il Movimento e addirittura avevano organizzato per oggi le Comunarie per scegliere il candidato sindaco.
“Nulla è stato autorizzato”, la risposta.
“Io mi ritiro” fa sapere il candidato consigliere, Mimmo Mongelli primo di una storia che probabilmente è soltanto all’inizio.
Giuliano Foschini
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