CINQUESTELLE DIVISI SUL DOPO MURARO, IL CASO ROMA RISCHIA DI AZZOPPARE LA CORSA A PALAZZO CHIGI
PARLAMENTARI IN LOTTA PER LA CANDIDATURA A PREMIER… GRILLO E CASALEGGIO ARRIVANO A ROMA A FARE DA PACIERI
Il primo effetto delle dimissioni di Paola Muraro è la nuova spaccatura che si è creata all’interno del Movimento 5 Stelle, in particolare tra chi chiede che si scelga al più presto un nuovo assessore e chi invece è d’accordo con Virginia Raggi che vuole tenere per sè le deleghe all’Ambiente nell’attesa che il quadro giudiziario dell’assessore venga chiarito.
Mercoledì Beppe Grillo e Davide Casaleggio arriveranno nella Capitale e non è escluso che possano occuparsi di questa nuova grana, spingendo per la nomina di un nuovo assessore.
Così mentre Virginia Raggi comunica che ha assunto l’interim dell’assessorato all’Ambiente e si apprende che il sindaco non esclude un ritorno di Paola Muraro al suo posto, il capogruppo M5S Paolo Ferrara afferma che il nuovo assessore arriverà “in tempi brevissimi”.
Anzi, “da questa notte abbiamo iniziato a pensarci. Spetterà alla sindaca decidere. Se sarà una donna? C’è un tema di quote rosa da rispettare”.
Insomma, punti di vista opposti, che potrebbero sfociare presto in nuove incomprensioni.
Con ogni probabilità mercoledì mattina si farà il punto durante una riunione convocata da tempo tra i parlamentari che si occupano di Ambiente, tra cui Stefano Vignaroli, i consiglieri capitolini della commissione Ambiente, l’assessore al Bilancio Massimo Colomban, lo staff del sindaco e i vertici di Ama e Acea.
L’incontro si terrà in Campidoglio e ci sarebbe dovuta essere anche Paola Muraro.
A questo punto, come spiega Vignaroli, “presumo che si discuterà anche dell’assessore all’Ambiente. Secondo me, bisogna trovarne un altro, è un compito troppo difficile e un sindaco non può fare entrambe le cose. Ma so anche quanto sia complicato trovare un’altra persona capace”.
E poi c’è un problema di quote rosa. Vignaroli non ama essere definito “lo sponsor” di Paola Muraro, nonostante sia stato anche lui a proporre il suo nome.
“Non immaginavo finisse così — dice – ma ha fatto bene a dimettersi. Noi abbiamo questa regola, quando si riceve un avviso di garanzia, bisogna dimettersi. Sono convinto che chiarirà la sua posizione”.
Intanto però gli appuntamenti segnano il tempo e in questo caso anche i ritardi.
Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, fa presente di essere “un po’ preoccupato perchè comunque eravamo in attesa di un piano della gestione dei rifiuti di Roma, avevamo manifestato all’assessore l’esigenza di questo piano e soprattutto di chiarezza su come rendere sostenibile il sistema per esempio nel periodo natalizio o nei momenti di piena della città ”.
Preoccupato è anche Beppe Grillo che mercoledì arriva a Roma per incontrare i parlamentari e programmare la protesta fino al 24 gennaio, giorno in cui si pronuncerà la Consulta sulla legge elettorale.
Per adesso un appuntamento tra il leader pentastellato e Raggi non è in agenda ma non è escluso che i due si possano incontrare proprio alla luce delle dimissioni dell’assessore, caldeggiate da Grillo già da un po’ di tempo.
Di certo il leader incontrerà i deputati e i senatori M5S, e potrebbe presentarsi anche davanti al Senato per dare vita, assieme ai parlamentari e agli attivisti, ad un flash mob contro il nuovo governo Gentiloni.
Poi farà il punto per dare il via libera al programma di mobilitazione del Movimento che inizierà già questo week-end e si concluderà il 24 gennaio, giorno del giudizio della Consulta sulla legge elettorale.
Il timore però è che il caso Roma, così come le ultime polemiche sulla candidatura a premier, possano interferire con la corsa degli M5S verso Palazzo Chigi.
Il leader, quindi, sarà a Roma anche per mettere pace.
(da “Huffingtonpost”)
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