CINQUESTELLE, SCOPPIA LA ZUFFA ONLINE TRA COMO E CANTU’ PER IL CAPOLISTA: SE QUESTO E’ IL NUOVO…
I MILITANTI DELLE DUE CITTA’ SI SCAMBIANO INSULTI: “NON SIAMO UN CLUB PRIVE'”
«Abominevole faccenda», «comportamenti al limite del delinquenziale», «miserabili», «cialtroni», «movimento trasformato in un club privè» e via dicendo.
La sequela di amabili insulti reciproci scambiati online rende bene l’idea delle tensioni interne al Movimento Cinque Stelle: da una parte i grillini di Como, dall’altra tutti gli altri della Lombardia.
Ma cos’è successo?
La storia parte da lontano, con due liste che non possono proprio sopportarsi: quella del capoluogo lariano e quella di Cantù.
“Antipatie” che hanno finito per coinvolgere il M5S in ambito regionale: se i grillini in tutto avranno 79 candidati in lista per il Pirellone invece degli 80 previsti è proprio grazie alle diatribe comasche.
I cinque nomi che doveva presentare quella provincia saranno invece quattro.
Le primarie avevano eletto tre uomini e due donne: la più votata è stata una donna, Giovanna Serpico; siccome la legge elettorale regionale prevede l’alternanza uomodonna sulla scheda, Serpico avrebbe dovuto far posto in cima a un uomo.
Il fatto è che la grillina a quel primo posto non vuole rinunciare («come prima candidata scritta ha, per ovvie ragioni psicologiche e mediatiche, più possibilità di essere votata e quindi eletta, e ci sembra comprensibile che non voglia rinunciare alla posizione che il voto le ha garantito», la difendono i suoi), per cui l’alternanza salta e a farne le spese è appunto un uomo.
Guarda caso il quinto nome che salta – per quello che viene considerato «un capriccio della Serpico» – è un “non gradito” dai comaschi («perchè del gruppo di Cantù ed Erba», spiega Vito Crimi, uno dei dirigenti del M5S).
A nulla è servito l’intervento da paciere della candidata presidente Silvana Carcano: i comaschi hanno raccolto le firme per i quattro e di mollare l’osso non vogliono saperne. Interverrà Beppe Grillo?
Matteo Pucciarelli
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