COMPRAVENDITA PARLAMENTARI: UN PROCESSO DESTINATO ALLA PRESCRIZIONE
LA PRIMA UDIENZA MARTEDI’, DEPORRANNO ANCHE PRODI E DI PIETRO… MA I TRE GRADI DI GIUDIZIO DOVREBBERO CHIUDERSI ENTRO OTTOBRE DEL 2015
Inizia martedì 11 febbraio il processo della discordia, quello sulla compravendita di senatori che ha visto Palazzo Madama costituirsi parte civile contro Silvio Berlusconi, accusato di corruzione.
Mentre a Roma tiene banco la bagarre sulla decisione del presidente del Senato Piero Grasso, a Napoli i magistrati stanno lavorando alla lista dei testimoni che dovranno sfilare in aula
Un lungo elenco, approntato dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock.
Ci saranno sicuramente l’ex premier Romano Prodi, il cui governo doveva essere vittima della manovra, poi Antonio Di Pietro, l’ex capogruppo pd Anna Finocchiaro, gli altri due senatori Giuseppe Caforio e Paolo Rossi, all’epoca avvicinati per convincerli a cambiare schieramento.
Sarà chiamato a deporre anche l’uomo d’affari italo-argentino Carmelo Pintabona, per riferire della lettera di minacce indirizzata a Berlusconi, e mai spedita, da parte dell’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola.
E non si esclude che all’elenco possa essere aggiunto anche Niccolò Ghedini, che all’epoca ebbe dei colloqui col grande accusatore Sergio De Gregorio.
Una mossa quest’ultima di cui però ancora non si hanno conferme ufficiali, e che sarebbe certamente clamorosa.
Ghedini è infatti anche avvocato di Berlusconi nello stesso processo. E infatti sarà lui, insieme all’altro legale del Cavaliere, Michele Cerabona, a far entrare nel vivo il processo, probabilmente nella udienza del 12 febbraio, con il deposito dell’altra lista di testimoni, quelli a difesa, e delle due eccezioni preliminari, una sulla insindacabilità e una sulla incompatibilità territoriale, cui si aggiungerà la costituzione di parte civile del Senato.
L’udienza del’11 invece durerà solo il tempo necessario per prendere atto del cambio di collegio giudicante.
La presidente della quarta sezione del Tribunale, Loredana Acierno, si è infatti astenuta per motivi di opportunità , essendo moglie dell’ex procuratore di Bari Antonio Laudati, al centro di polemiche e di un procedimento del Csm per la gestione dell’inchiesta Tarantini escort in cui è coinvolto pure Berlusconi.
La rinuncia della Acierno ha indotto il presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, a assegnare il processo a un’altra sezione, la prima, con collegio presieduto da Nicola Russo e con i consiglieri Antonio Baldassarre e Tiziana D’Amato.
Sull’intero processo pende comunque il rischio della prescrizione.
Nel peggiore dei casi dovrebbe scattare nell’autunno del 2015, la previsione è che oltre un giudizio di primo grado sarà difficile andare.
(da “La Repubblica“)
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