COMPRAVENDITA VOTI, FINALMENTE INDAGA LA PROCURA… FINI: “E’ INIZIATO IL CALCIO MERCATO”
PER “FAMIGLIA CRISTIANA” E’ PEGGIO DI TANGENTOPOLI, “AVVENIRE” DICE NO AI GOVERNICCHI, MA BERTONE TIFA PER BERLUSCONI, FULGIDO ESEMPIO DI MORALITA’…LA BONGIORNO SPAZZA VIA I DUBBI DI UNA ASSENZA POLITICA… SILVIO: “RIMANGO PERCHE’ HO LA STIMA DEGLI ITALIANI” (IL 36%?)… E I DUE FRONTI SONO ALLA PARI
La procura di Roma ha aperto una inchiesta sulla presunta compravendita di deputati avviata da Silvio Berlusconi per assicurarsi la fiducia in vista del voto del 14 dicembre.
Il fascicolo è in realtà doppio e riguarda sia l’esposto presentato oggi da Antonio Di Pietro, sia un atto avviato precedentemente dai pm sulla base di notizie di stampa.
Il leader dell’Italia dei valori ha presentato in particolare una denuncia sulla fuoriuscita dal partito degli ex colleghi Antonio Razzi e Domenico Scilipoti.
Di Pietro per illustrare il suo esposto è stato a colloquio stamane per circa un’ora con il procuratore Ferrara al quale ha consegnato una serie di articoli di stampa, comprese alcune interviste rilasciate in questi giorni dai due deputati che hanno lasciato l’Idv.
Di Pietro spiega di aver prodotto «molti documenti e numerose prove» sul mercatò di voti in Parlamento.
«E molte altre – avverte – ne produrrò a breve».
«Spero ora – è il suo appello – che altri possano aiutarci a far luce su questo scandalo, che io considero uno dei più gravi, in Italia, in questo XXI secolo». «In una vera democrazia – conclude – non ci si può basare su voti comprati, venduti o estorti. Comunque, di quanto esibito al Procuratore non posso dire nulla, perchè sono tenuto al segreto istruttorio».
Il reato ipotizzato nei confronti di chi acquista e di chi vende voti sarebbe quello di corruzione.
Ma non è da escludere anche quello di concussione.
A svolgere le indagini sarà il procuratore aggiunto Alberto Caperna, ma dagli ambiente della procura si fa notare che provare da un punto di vista giudiziario la compravendita è estremamente difficile, in quanto occorrono le prove certe dell’avvenuta corruzione in quanto “un parlamentare non ha alcun vincolo di mandato ed è libero di cambiare casacca mille volte”.
L’iniziativa formale della magistratura arriva inoltre sulla scia di aspre polemiche politiche per quello che da più parti viene definito uno spettacolo osceno.
L’ultimo a parlare in ordine di tempo sulla questione è stato oggi Gianfranco Fini. “Da adesso inizia il calciomercato…”, ha detto il presidente della Camera rispondendno agli auguri che due insegnanti del liceo scientifico ‘Maiorana’ di Isernia gli hanno rivolto per il 14 dicembre, giorno della sfiducia al governo Berlusconi.
Giulia Bongiorno si scaglia invece contro chi (nel Pdl) “avrebbe insinuato un’assenza “dolosa” del deputato di Fli il 14, “non per ragioni legate alla mia gravidanza ma per ragioni politiche”.
«Per sgretolare questa farneticante ipotesi di un commodus discessus – aggiunge la Bongiorno – basterebbe guardare alle posizioni da me apertamente assunte in questa legislatura in materia di giustizia a partire dal provvedimento sulle intercettazioni (peraltro quando ancora stava solo nascendo il Pdl) fino alla prescrizione breve, al processo breve e, da ultimo, alla riforma della giustizia».
«Definire “politica” una gravidanza evidentemente non esente da qualche problema – insiste – non è solo una manifestazione di grande disprezzo nei miei riguardi ma esprime (ed è ancora più grave) una percezione maschilista della gravidanza, declassata a strumento di falsificazione del reale e di fuga dai propri doveri e dalle proprie responsabilità ».
«Simili insinuazioni – conclude – non possono che provenire da chi non si rende conto che una donna, nemmeno la più menzognera e vigliacca, non userebbe mai la gravidanza come un alibi».
“Il tariffario che viene fatto in questi giorni sui giornali in merito al “costo di un voto in più o in meno” per la fiducia al governo del 14 dicembre, sembra “acqua fresca rispetto alle mazzette di Tangentopoli”. E’ questo il severo giudizio che Famiglia cristiana.
“Riguardo alla possibilità di una formalizzazione della crisi di governo che è già in atto, io credo che nella situazione attuale dell’Italia una disordinata corsa alle urne sarebbe rischiosa e credo anche che soluzioni basate su ‘governicchi’ risulterebbero quantomeno problematiche”. Lo afferma il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, rispondendo a una lettera di un lettore.
La gerarchia della Chiesa, in primis il cardinal Bertone, ignorano le critiche della base: l’importante è avere i fondi delle scuole confessionali.
Del bunga bunga, della corruzione, della crisi, della condotta etica del premier, della mancanza di una politica sociale e delle discriminazioni razziali evidentememente a Bertone non frega nulla.
Quanto alla conta sulla sfiducia, se ieri era 316 a 310 per l’opposizione, i nuovi qualificati e “disinteressati” ingressi di Grassano, Razzi e Catone tra le file dei berluscones porta a un pareggio a quota 313, considerando astenuti solo i due altoatesini.
Resta l’incognita delle tre deputate prossime al parto (tutte e 3 voterebbero la sfiducia).
Ma l’esperienza insegna che ogni giorno può succedere di tutto: magari che si diano malati anche un paio di deputati del Pdl, circostanza che qualcuno non ha ancora considerato o che qualcuno ricambi idea temendo di ritrovarsi i carabinieri in casa a verificare debiti ed entrate.
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