COMUNQUE VADA, SARA’ UN SUCCESSO (PER RENZI)
RENDERE IL REFERENDUM LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE CONTRO IL PREMIER FA SOLO IL SUO GIOCO
Partiamo da un dato di semplice lettura, relativo alle forze in campo nella battaglia referendaria, quello dell’entità degli schieramenti.
Contro Renzi troviamo il M5S (30%), l’intero centrodestra (28%), Sinistra e Liberta’ (4%), minoranza Pd (gli vogliamo concedere il valore del 5%?), sindacati, Anpi, estrema sinistra ed estrema destra (diciamo un altro 3%).
Fa un totale del 70%.
A favore del Sì la maggioranza del Pd ( dal 30% detraiamo il 5% e fa 25%) e centristi di varia origine (Ncd, Udc in primis) a cui concediamo un 5%.
Fa un totale del 30%.
Da cui deriva che il risultato dovrebbe essere 70% NO, 30% SI’.
I risultati possono essere tre in realtà .
Se vince il SI’, l’opposizione il giorno dopo dovrebbe suicidarsi in una cerimonia di massa per manifesta incapacità e Renzi realizzerebbe un risultato storico.
Se vince il NO 70% a 30%, si sono mantenute le percentuali di partenza, Renzi esce sconfitto perchè vuol dire che non è riuscito ad aggregare nessuno al suo progetto, quindi farebbe bene a ritirarsi a vita privata.
Ma se, terza ipotesi, quella attualmente più probabile, il NO dovesse prevalere 52-55% contro 45%-48% ( o anche meno), Renzi “contro tutti” avrebbe ottenuto il risultato che cerca in queste settimane: rappresentare “da solo” oltre il 40% del “comune sentire italico”.
E con quel 45%-48% andare a elezioni anticipate con la quasi certezza di vincerle, perchè il fronte avversario non sarà più unito al 70%, ma frazionato in mille rivoli (come prima).
In più avrà dalla sua argomenti che brandirà come una clava ( hanno voluto bloccare le riforme, ci hanno isolato dall’Europa, i dati dell’economia sono tornati negativi, volete fare un salto nel buio?, solo io garantisco governabilità contro l’accozzaglia variegata che non potrà mai essere d’accordo su nulla, ecc).
E non dimentichiamo dettagli tutt’altro che ininfluenti ( chi ha dato 80 euro ai dipendenti, 500 euro ai docenti, 500 euro ai 18enni, 16 miliardi di sgravi alle imprese, la 14° ai pensionati?).
Aggiungerà un pizzico di linea dura contro “l’Europa delle banche” e il gioco è fatto.
Anche perchè l’opposizione sta sbagliando tragicamente strategia: invocare continuamente le elezioni per perderle o senza essere certi di vincerle ha forse un senso?
Fare di un confronto referendario la madre di tutte le battaglie è solo un regalo a Renzi che (e qui il più lucido è ancora Silvio) è un leader vero, che piaccia o meno (e a noi non piace), e va combattuto con l’arte della politica, non con l’invettiva e l’insulto di quattro mezze calzette che insieme non fanno neanche una borsa termica.
La differenza sta in due elementi: avere una strategia e un’ampia elasticità politica contro chi cerca la pesca delle occasioni senza un disegno alternativo ed è incapace di “rinnovare” tesi e proposte, in sintonia con una società in cambiamento.
Renzi vince perchè “pesca ” consensi trasversali.
Certa destra perde perchè è incapace di “pescare” un solo voto a sinistra, con il guardaroba che si ritrova pieno di tarme e capi (d’abbigliamento e non solo) usciti dal museo delle cere o degli orrori.
Comunque vada, stante così le cose, sarà un successo (per Renzi).
Non ci vuole molto a capirlo.
Poi ognuno ci metta pure il tempo che crede.
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