CON IL PUTINISMO DI TRUMP, CHE FINE FA L’AMICIZIA “SENZA LIMITI” TRA RUSSIA E CINA? AL CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA DI PECHINO CI SI CHIEDE: CHE FARE CON MOSCA E WASHINGTON?
I FUNZIONARI DEL DRAGONE OSSERVANO GLI EVENTI E, CON LA CONSUETA CALMA, PREPARANO LA RISPOSTA A UN EVENTUALE “TRADIMENTO” DI PUTIN (LEGGI: VENDETTA)
È iniziato ieri a Pechino il Congresso del Partito comunista cinese, che dovrà delineare il futuro politico, economico della Cina nei prossimi tempi.
A latere, il comitato centrale del Partito, guidato da Xi Jinping, dovrà discutere sullo stato della “amicizia senza limiti” con la Russia. Un primo passaggio c’è stato lo scorso 21 febbraio, con l’incontro tra i ministri degli esteri, Sergei Lavrov e Wang Yi
Quel che i funzionari cinesi si chiederanno, alla luce della distensione tra Mosca e Washington, è: Putin ha “tradito” la nostra alleanza? Riavvicinandosi pericolosamente a Trump, si allontanerà da noi?
A Pechino hanno compreso da tempo che il decoupling tra Putin e Xi è l’obiettivo dichiarato del “Caligola di Mar-a-Lago”: con la consueta calma, osservano gli eventi e li pesano, e con l’altrettanto proverbiale lucidità cinese preparano la risposta, che a seconda degli scenari può trasformarsi agilmente in vendetta. Da servire fredda, senza i clamori trumpiani ma con velenosità chirurgica.
(da agenzie)
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