CON LA NUOVA ONDATA DI PANDEMIA IN ARRIVO, IL CENTRODESTRA SEGUIRA’ GLI INTERESSI DEI BOTTEGAI, COME HA SEMPRE FATTO
MAI PIU’ GREEN PASS E MAGARI L’INFERMIERA RONZULLI MINISTRO DELLA SANITA’
Mentre i contagi da Coronavirus riprendono la loro corsa e le mascherine non sono più obbligatorie sui bus, c’è curiosità intorno alla strategia del nuovo governo di Giorgia Meloni sulla pandemia.
Nei suoi anni all’opposizione e durante la campagna elettorale la nuova premier ha promesso molto. Stop alle restrizioni, stop alle mascherine, stop all’obbligo vaccinale.
E ha criticato in più occasioni l’attuale ministro della Salute Roberto Speranza. Parlando di una «gestione fallimentare» di Covid-19. Adesso tocca a lei. Che si troverà davanti una situazione diversa rispetto a quella gestita da Giuseppe Conte e Mario Draghi.
La pandemia adesso fa meno paura. Perché anche se i contagi aumentano i numeri di ospedali e terapie intensive rimangono (per ora) sotto controllo. Ma chi sarà il nuovo ministro della Salute? E cosa succederà questo inverno?
I contagi in crescita
La corsa dei contagi sembra infatti aver ripreso vigore. Ieri i positivi contati dal bollettino del ministero della Sanità sono arrivati a sfiorare quota 40 mila. Ma il tasso di positività è arrivato quasi al 19%.
E in una decina di regioni, come ha certificato l’ultimo report di Gimbe, l’incremento è stato più netto. Trascinato dall’arrivo dell’autunno.
E dall’apertura delle scuole. L’inversione di tendenza più netta infatti si vede nei contagi tra le fasce d’età 0-9 e 10-19. Nelle Marche il tasso di positività è schizzato oltre il 37%. In Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo la crescita è simile. E in province come Vicenza e Pescara l’incidenza dei casi su 100 mila abitanti è già arrivata oltre 600.
Per questo ieri Speranza ha deciso di mantenere l’obbligo di mascherina per le visite nelle strutture ospedaliere e nelle residenze degli anziani.
La proroga, fa sapere oggi La Stampa, è stata condivisa anche da Fratelli d’Italia. Ma per bus, metro e treni non c’è più l’obbligo. E presto anche a scuola in caso di positività in classe i dispositivi di protezione individuale non si indosseranno più.
Chi sarà il nuovo ministro della Salute
Intanto nel totoministri del nuovo governo si guarda con attenzione alla casella della Salute. La Stampa spiega oggi che i papabili sono Francesco Rocca della Croce Rossa e Matteo Bassetti dell’ospedale San Martino di Genova tra i tecnici. Mentre per i politici si fanno i nomi di Andrea Mandelli e Licia Ronzulli per Forza Italia. Con un occhio anche alla Lega e a Massimo Garavaglia, ex responsabile del turismo del governo Draghi.
No al Green pass e via l’obbligo
Fdi è contraria al Certificato verde: «Se si vuole verificare se una persona è infetta si fa un tampone antigenico e si capisce. Tanto è vero che quando noi abbiamo assistito alla Camera al giuramento di Mattarella non ci hanno chiesto il Green Pass. Ci hanno fatto un tampone rapido nuova generazione. Cioè, il legislatore che aveva introdotto il Green Pass poi non lo usava».
La nuova strategia
Per Gemmato visto che la mortalità per Covid-19 riguarda le persone dai 65 anni in su, la strategia vaccinale dovrebbe mettere in sicurezza gli anziani e chi ha problemi di salute. «Vaccinare i bambini di 6 anni non ha avuto senso», sostiene il deputato, che è laureato in Farmacia all’università Aldo Moro di Bari. Per lui raccomandare va bene ma non bisogna rinnovare l’obbligo per il personale sanitario. E se arriva una nuova ondata? «Saremo pronti ma a partire dai dati scientifici, ci si affida a loro per prendere decisioni. Non seguiremo le virostar, ma scienziati con impact factor alto”
(da agenzie)
Leave a Reply