CONTAGI A SCUOLA IN EMILIA ROMAGNA AUMENTATI DEL 70% IN UN MESE
DOVE SONO QUEI CAZZARI SOVRANISTI CHE VOLEVANO APERTE TUTTE LE SCUOLE? ORA CON DRAGHI STANNO ZITTI
Un febbraio nero per i contagi nel mondo della scuola. Mai così tanti casi nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna come nel mese che si è appena concluso. La Regione è in arancione scuro per metà , Bologna sta scivolando verso la zona rossa.
Proprio stamattina la Regione ha diffuso i dati sulla scuola: dagli asili nido alle superiori sono stati in totale 6.080 tra bambini, ragazzi, insegnanti e personale gli emiliano-romagnoli ad aver contratto il virus, rappresenta lo 0,9% rispetto a una popolazione scolastica di oltre 661mila persone. Ma quello che allarma è l’aumento del 70% rispetto alle quattro settimane di gennaio.
Nelle ultime due settimane – dal 15 al 21 e dal 22 al 28 febbraio – c’è un’incidenza superiore ai 350 casi ogni 100mila persone per tutte le fasce d’età dai 6 ai 18 anni, mentre tra i bambini fino ai 5 anni l’incidenza è vicina ai 250 casi.
“Siamo in una situazione inedita, i dati parlano da soli. In un periodo di due settimane abbiamo avuto un picco di contagiati che non ha paragoni con i mesi precedenti. E secondo l’interpretazione unanime degli scienziati, compresi i nostri esperti, tutto questo è dovuto alla maggiore diffusività del virus a causa della predominanza della variante inglese” commenta Raffaele Donini, assessore emiliano-romagnolo alla Salute.
Di fronte alle proteste sulla chiusura delle sucole nelle zone arancione scuro (Bologna e parte della Romagna) Donini replica: “Ecco perchè abbiamo guardato i territori con maggiore incidenza di contagio, insieme ai parametri ospedalieri, e abbiamo condiviso con tutti gli enti locali e le aziende sanitarie delle misure aggiuntive rispetto alla fascia arancione per implementare ulteriori restrizioni che mettessero al riparo la fascia di età scolastica e riducessero la circolazione delle persone”.
Rispetto al totale dei positivi in età scolastica dal 14 settembre, data del primo giorno di apertura degli istituti, la diffusione maggiore si registra nelle scuole primarie (5.682 casi) e in quelle superiori (5.456 contagi) – in Dad da novembre al 18 gennaio – a seguire le secondarie di I grado (4.441 positivi), i servizi educativi 0-3 anni (1.919 casi) e infine le scuole per l’infanzia (699 contagi).
Tra gli insegnanti, il luogo dove ci sono stati più contagi sono le primarie (975 casi), a seguire le superiori (654 positivi), poi gli asili nido (623 contagi), le medie (485 casi) e le materne (306 positivi).
Cifre che si fanno ancora più significative – si legge nella nota della Regione – se si prende in esame il periodo dal 14 al 28 febbraio: 3.233 casi tra gli studenti (suddivisi tra 1.008 nelle primarie, 939 nelle secondarie di II grado, 723 nelle secondarie di I grado, 389 nei servizi 0-3 e 174 nelle scuole dell’infanzia) e 483 tra gli insegnanti (di cui 155 nelle primarie di I grado, 104 nei servizi 0-3 anni, 93 nelle secondarie di II grado, 69 nelle scuole per l’infanzia e 62 nelle secondarie di I grado).
Scuola contagi: i focolai
I focolai nati specificatamente in ambito scolastico, dal 7 gennaio all’1 marzo, sono stati in totale 408, e hanno coinvolto complessivamente 2.314 persone tra allievi, insegnanti e personale: 125 nelle scuole elementari, con 763 casi, 83 nelle scuole medie, che hanno comportato 474 positivi, sempre 83 anche alle superiori, dove si sono registrati 400 casi, 76 alle materne, per un totale di 435 contagi, 31 negli asili nido, relativi a 203 casi, e 10 in altri istituti di vario genere, per 39 casi complessivi.
(da agenzie)
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