PER LA FESTA DELLA DONNA TI MERITI GLI AUGURI SOLO SE SEI MADRE
IL POST SPONSORIZZATO DI UN CENTRO COMMERCIALE ABRUZZESE: SE NON SEI UNA MADRE NIENTE FESTA? … IL POST E’ STATO POI CANCELLATO IN SEGUITO ALLE PROTESTE
Festa della donna in dirittura d’arrivo — manca ormai meno di una settimana — e già si iniziano a vedere i primi auguri…per le mamme.
Perchè solo chi è madre è anche donna, ovviamente, oppure dobbiamo credere che chi ha creato e pubblicato il contenuto abbia fatto confusione con la Festa della mamma.
Questo il messaggio lanciato tramite post sulla pagina del centro commerciale Borgo d’Abruzzo.
Per la giornata internazionale della donna gli auguri si fanno solo e soltanto alle madri intendendo — nemmeno velatamente — che solo loro sono donne. Il post sponsorizzato è stato adocchiato, criticato e prontamente cancellato dopo averci anche investito denaro.
L’Abruzzo e la fissazione con le madri
Facciamo il punto della situazione, ricordando in che regione siamo. In Abruzzo nelle scorse settimane è girata una circolare dell’assessore della sanità leghista Nicoletta Verì e del direttore generale della Sanità Claudio D’Amario che hanno «raccomandato fortemente» che la Ru486 — pillola per l’interruzione farmacologica della gravidanza — debba essere somministrata «in ambito ospedaliero e non presso i consultori familiari».
Donne che devono essere madri, come ricorda prontamente anche il posto sponsorizzato del centro commerciale in questione, facendo gli auguri solamente alle “mamme premurose e indaffarate” oppure alle “mamme dolci ma sempre in movimento”. E le donne che non hanno figli? Per voi niente festa.
Ricapitoliamo, quindi: la pagina in questione ha creato e investito denaro su questo post perchè raggiungesse più audience possibile. Audience che, a quanto pare, non lo ha gradito il palese sottinteso del messaggio. Non potendo recuperare il post e i relativi commenti stiamo supponendo che sia questa la ragione per la quale il centro commerciale ha scelto di cancellare un post sul quale sono stati investiti soldi. Soldi che, stando a come funzionano le sponsorizzate su Facebook, sono stati spesi per ottenere la reputazione di coloro che non considerano le donne che non sono madri meritevoli degli auguri alla Festa della donna. Un errore che costa caro.
(da Giornalettismo)
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