CONTRO I TAGLI ALLA SICUREZZA, NUOVA PROTESTA DEGLI AGENTI SOTTO LA VILLA DI ARCORE: “TRADITI DAL GOVERNO”
BEN VENTIDUE SIGLE SINDACALI , DI DESTRA E DI SINISTRA, PROTESTANO “CONTRO IL GOVERNO CHE DA DUE ANNI E MEZZO NON MANTIENE GLI IMPEGNI”….”NO AL DASPO PER I CORTEI, SAREBBE UN BAVAGLIO ALLA DEMOCRAZIA”
Nuovo sit-in ad Arcore, all’esterno della residenza milanese del premier Silvio Berlusconi, dei sindacati del comparto sicurezza (polizia, penitenziaria, forestale e vigili del fuoco): in totale 21 sigle per protestare contro i tagli al settore.
Un presidio era stato organizzato già lo scorso 9 dicembre, preludio della manifestazione di Roma del 13, e oggi in circa 200 sono tornati sotto Villa San Martino per protestare contro il governo che «da due anni e mezzo non mantiene gli impegni».
«Il pacchetto sicurezza è stato convertito in legge, ma purtroppo il nostro emendamento è stato ritirato: permangono quindi i disagi e i tagli alla sicurezza, per questo siamo tornati», dice Santo Barbagiovanni, segretario regionale della Silp Lombardia.
«Abbiamo anche inviato delle letterine al premier per chiedergli che ci regali qualcosa di buono. La categoria è preoccupata – spiega Barbagiovanni – soprattutto di fronte alla possibilità che dopo il 31 dicembre i nostri straordinari rischieranno di non essere pagati. Non è un buon regalo alla categoria e c’è un forte disagio».
«I nostri colleghi stanno tutti i giorni a prendere le botte in piazza o essere additati come comunisti e il governo li ripaga così: i carabinieri poi la pensano esattamente come noi, ma non possono dare voce ai loro disagi. Non si tratta di politica o ideologie, ma di impegni che il governo ha sottoscritto con il comparto e che non ha onorato. Sono fatti oggettivi», conclude il sindacalista, che poi fa un riferimento alle polemiche di questi giorni sulle «misure preventive» ipotizzate per scongiurare incidenti durante i cortei studenteschi: «Non condividiamo nessun tipo di Daspo, la piazza è giusto che esprima la propria opinione. Il bavaglio non è segno di una democrazia vera come quella del nostro Paese».
E sull’estensione del Daspo alle manifestazioni di piazza si è espressa lunedì anche a Camera penale di Milano, sostenendo che «costituirebbe una sicura violazione delle libertà costituzionali, del diritto di manifestare le proprie idee, di riunirsi in luogo pubblico e violerebbe la riserva di giurisdizione prevista dall’art. 13 della Costituzione».
«Resta da scongiurare il pericolo – dice ancora la Camera in un comunicato – che si legiferi, ancora una volta magari con il consenso di tutti i gruppi parlamentari, nel senso indicato da un sottosegretario del ministero dell’Interno».
«Si affievolirebbe in modo significativo e costituzionalmente illegittimo – conclude – quel diritto di critica del cui esercizio, come abbiamo visto, ha goduto anche il sindaco di Roma e che dobbiamo considerare irrinunciabile».
Leave a Reply