FERROVIE: MAURO MORETTI, IL MONOPOLISTA CHE NON SI SCUSA
I “PROFESSIONISTI DEL FARE” SCONFITTI DA UNA CALAMITA’: LA NEVE A DICEMBRE…AVEVA PROMESSO UN “AUTUNNO CON I FIOCCHI, TUTTA ITALIA A 19 EURO”, E’ FINITO SOMMERSO DAI FIOCCHI DI NEVE…
Un anno dopo, l’unica differenza è che Mauro Moretti, gran capo delle Ferrovie dello Stato, sta zitto.
Per il resto, lo scenario sembra lo stesso: arrivano le prime nevi di dicembre e tutto si blocca, gli orari dei treni diventano soltanto un parametro per misurare il ritardo, i binari identici alle autostrade, cioè intasati e inutili.
Era il 21 dicembre 2009 quando Moretti, con quella che qualcuno ha definito “l’arroganza del monopolista”, commentava così la cancellazione di 300 treni e la paralisi di molti altri: “Per le lunghe percorrenze, nel caso dovesse saltare la rete elettrica e quindi il treno fermarsi, il mio unico consiglio a chi prende il treno è quello di portare qualche coperta, un po’ d’acqua e qualche panino in più”.
Soffrire senza lamentarsi e senza chiedere rimborsi.
Dopo le proteste e altre giornate di paralisi, almeno il rimborso integrale del biglietto per l’assenza integrale del servizio venne concesso, “come segno di attenzione verso la clientela ”.
La faccenda del panino e della coperta, si diceva in quei giorni nei Palazzi romani, poteva costare il posto a Moretti, per il quale era comunque pronta una poltrona allettante, quello allora di Guido Bertolaso, capo della Protezione civile.
Invece Moretti regge, torna la primavera e ricominciano le inaugurazioni che a Silvio Berlusconi, indimenticato “presidente-ferroviere” con cappello d’ordinanza, piacciono tanto.
L’ultima, soltanto una settimana fa, per tagliare il nastro dell’atrio della stazione Tiburtina a Roma (il resto dei lavori è ben lontano dalla conclusione).
Siamo arrivati al 17 dicembre 2010: poco è cambiato, questa volta la comunicazione delle Fs di Moretti, celebrato fino a pochi giorni fa per le acquisizioni societarie in cui ha impegnato il gruppo in Germania, è un po’ più tradizionale.
Chi cerca informazioni sul sito di Trenitalia trova il messaggio promozionale “Un autunno con i fiocchi, tutta Italia a partire da 19 euro”.
Ma per capire cosa è successo quando i fiocchi sono arrivati davvero, si deve rintracciare uno scarno comunicato che, evitando accuratamente di avanzare scuse o promesse di risarcimenti, ricorda annuncia che “il Gruppo Fs è impegnato a fare il massimo per limitare i disagi ai viaggiatori, garantendo comunque i collegamenti”.
E tre righe dopo ammette però che “non è stato possibile garantire servizi sostitutivi con autobus per l’impraticabilità delle strade”.
Enrico Rossi, presidente della Toscana, adesso vuole la class action contro Moretti e Michele Mario Elia, l’amministratore delegato di Rfi, società del gruppo Fs che gestisce la rete, cioè i binari.
Dice Rossi: “È un disastro e tutto per pochi centimetri di neve. Il servizio sull’asse tirrenico si è bloccato fin dalla mattina perchè si sono bloccati gli scambi che, come ho appreso, non sono dotati di sistemi di riscaldamento”.
Niente è mutato, insomma, dal 2009 quando soltanto le Ferrovie Nord di Milano non si erano fermate perchè, come sembrerebbe naturale, quando scende la temperatura i ferrovieri aumentano i controlli sugli scambi e la rete elettrica, l’altro grande punto debole del sistema, con i cavi che diventano fragilissimi in caso di ghiaccio.
Già un anno fa si erano bloccati gli scambi per il gelo, e lo stesso sembra sia successo questa volta a Firenze, epicentro del caos ferroviario.
Bisogna aspettare il bilancio 2010 per capire se e quanto sono cambiate le risorse destinate da Rfi e Fs alla manutenzione e prevenzione dei danni da maltempo.
Per ora, uno dei principi che dovrebbero guidare l’azione di Moretti resta più un auspicio che una promessa: “I servizi ferroviari vengono erogati tutti i giorni dell’anno”
Stefano Feltri
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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