CONTRO LA CORRUZIONE, COME PER LA MAFIA, SERVE L’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE
OCCORRE UN INTERVENTO SUL PIANO POLITICO-CRIMINALE E RISPOSTE EFFICACI
Una seria azione di contrasto al fenomeno della corruzione richiede l’introduzione di una norma che reprima i “cartelli” che inquinano e infiltrano le pubbliche amministrazioni.
Nè più, nè meno di quanto si è fatto nel 1982, quando, di fronte alla recrudescenza della criminalità mafiosa, si è delineato il nuovo reato di associazione mafiosa, una nuova norma che ha costituito la base di ulteriori interventi sul processo, le misure di prevenzione, l’esecuzione della pena adeguati a reprimere le condotte tipiche dei gruppi mafiosi.
Il fenomeno della corruzione è grave per la sua capacità di coinvolgere settori pubblici, imprenditoriali e professionali e per la sua capacità di inquinamento delle pubbliche amministrazioni.
Per questo serve un intervento sul piano politico-criminale.
In un editoriale del Corriere della Sera Galli della Loggia ha parlato di “intreccio sempre più organico tra politica, amministrazione e malavita; è — si direbbe — la fase immediatamente precedente la conquista del potere direttamente da parte del crimine”.
Servono risposte immediate ed efficaci. Non basta limitarsi a qualche ritocco delle pene per alcuni reati contro la pubblica amministrazione, come la corruzione.
Occorre andare alla radice del fenomeno.
Vi è un sistema organico d’infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni. Vi sono “cartelli” illeciti diretti a gestire e a controllare le pubbliche amministrazioni.
Il diritto penale deve relazionarsi alla realtà criminale, una risposta legislativa adeguata pretende una specifica figura di reato associativo: l’associazione con finalità di gestione e di controllo della pubblica amministrazione, che descriva il fenomeno criminale, per prevenirlo e reprimerlo.
Una specifica fattispecie associativa, quindi, per tutelare, l’ordine pubblico, inteso nel suo significato più profondo di corretto svolgimento delle relazioni istituzionali e funzionali, il buon andamento e l’imparzialità della P.A.
La nuova fattispecie dovrà caratterizzarsi per la necessaria partecipazione di almeno un pubblico ufficiale, perchè è dal coinvolgimento di questi che ne deriva il suo disvalore specifico.
E allora, un’incisiva risposta sul piano politico-criminale richiede che sia punita la condotta di tre o più persone, tra cui almeno un pubblico ufficiale, che si associno per commettere più delitti contro la pubblica amministrazione (tra i quali peculato, concussione, corruzione, malversazione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, frode nelle pubbliche forniture) o per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività amministrative o economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti o di servizi o di assunzioni o di concorsi pubblici mediante l’abuso della qualità o dei poteri di un pubblico ufficiale e al fine di conseguire un ingiusto vantaggio.
Antonio Mazzone
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