CORRUZIONE, INDAGATO PARLAMENTARE NCD, 24 ARRESTI: “POLITICI E IMPRESE COINVOLTI IN EVASIONE E TANGENTI”
CONTESTATA L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALLA FRODE FISCALE, CORRUZIONE E RICICLAGGIO, TRUFFA E APPROPRIAZIONE INDEBITA… IL POLITICO E’ RAFFAELE PIZZA
Il fratello di un ex sottosegretario del governo Berlusconi e un parlamentare del Nuovo Centrodestra in carica.
Sono questi i volti più importanti coinvolti nell’ultima operazione anticorruzione della procura di Roma.
Stamattina, infatti, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelale (dodici in carcere e dodici ai domiciliari), cinque misure interdittive (obbligo di dimora e divieto di attività professionale) e sequestrato più di 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie a carico di altrettanti indagati, oltre a condurre sul territorio nazionale decine di perquisizioni disposte dalla procura guidata da Giuseppe Pignatone: i reati ipotizzati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale alla corruzione, dal riciclaggio alla truffa ai danni dello Stato e all’appropriazione indebita.
L’operazione, ribattezzata Labirinto, ha portato allo scoperto un sistema criminale costruito attorno a un faccendiere che faceva da perno nei rapporti tra politica e imprenditoria: si tratta di Raffaele Pizza, il fratello di Giuseppe Pizza, l’ex sottosegretario all’Istruzione del governo Berlusconi tra il 2008 e il 2011, che rivendica la titolarità del simbolo originale della Democrazia Cristiana, partito di cui è segretario.
Nell’inchiesta è indagato anche un parlamentare del Nuovo Centrodestra, il partito guidato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, mentre sono stati arrestati due dipendenti dell’Agenzia delle Entrate.
Il parlamentare in questione — di professione avvocato e attualmente in carica, anche se non è stato al momento diffuso il nome — è accusato di aver attivamente aiutato nelle attività di illecita intermediazione lo stesso Pizza: il faccendiere, originario della Calabria, annoverava tra le sue relazioni, rapporti con personalità di vertice della politica e di enti e società pubbliche.
In pratica costituiva lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici e dei ministeri, svolgendo un’incessante e prezzolata opera di intermediazione nell’interesse personale e di imprenditori interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche.
Il fratello dell’ex sottosegretario del governo Berlusconi, sfruttando i legami stabili con la politica e il mondo del potere romano, si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di società pubbliche, di persone a lui vicine, in modo di acquisire ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste.
Pizza utilizzava uno studio sito accanto al Parlamento, in una nota via del centro, per ricevere denaro di illecita provenienza, occultarlo e smistarlo, avvalendosi anche della collaborazione del parlamentare di Ncd
Le indagini, coordinate dal pm capitolino Paolo Ielo, hanno ricostruito l’operatività di una struttura imprenditoriale illecita che ha movimentato oltre dieci milioni di euro giustificati da fatture false a scopo di evasione e per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere (costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati).
Per “ammorbidire” eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte, il consulente si avvaleva anche di due dipendenti infedeli dell’Agenzia delle Entrate di Roma, arrestati nel corso dell’operazione.
Le perquisizioni stanno interessando oltre cento obiettivi tra Roma, il Lazio, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria e la Campania.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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