CORTE DEI CONTI: “BONUS 80 EURO E’ UN SURROGATO, SERVE UNA RIFORMA EQUA”
PRESSIONE FISCALE AL 43,8%, TRE PUNTI IN PIU’ RISPETTO AL 2000 E QUATTRO RISPETTO ALLE MEDIA UE… IL SOMMERSO HA RAGGIIUNTO IL 21,1% DEL PIL….EVASIONE PER SOLO IVA E IRAP DI 50 MILIARDI
Strumenti “surrogati”, come il bonus di 80 euro, che hanno portato allo “svuotamento” della base imponibile Irpef.
Una pressione fiscale arrivata nel 2013 al 43,8 per cento del Prodotto interno lordo italiano, e un’economia sommersa che arriva a sforarne il 21,1 per cento.
È quanto emerge dal Rapporto 2014 sulla finanza pubblica della Corte dei Conti presentato a Roma, nel quale viene chiesta una riforma vera per una riduzione dell’onere tributario.
Il presidente della magistratura contabile Raffaele Squitieri, ha evidenziato come in questi anni la spesa pubblica si sia ridotta in valore assoluto, anche se con un forte sacrificio degli investimenti pubblici: “Uno sforzo eccezionale che non può, realisticamente, essere protratto troppo oltre in assenza di crescita economica. O, almeno, non oltre quanto già programmato nel Def”.
Bonus 80 euro è “surrogato”, per Irpef serve riforma equa
“L’Irpef presenta ormai dei limiti specifici e andrebbe riformata per garantire una effettiva progressività e redistribuzione dell’imposta”.
La magistratura contabile definisce il bonus da 80 euro ”un surrogato” rispetto a una revisione complessiva dell’imposta.
“Scelte selettive — si legge nel rapporto -, rientranti nell’ambito proprio e naturale della funzione dell’Irpef, affidate a strumenti ‘surrogati’ come ‘prelievi di solidarietà ‘, ‘bonus’, ‘tagli retributivi’, sono all’origine di un sistematico svuotamento della base imponibile Irpef, finendo per intaccare la portata e l’efficacia redistributiva dell’imposta”.
Vanificata anche da “evasione, erosione, ‘fughe dalla progressività ‘” e “politiche redistributive basate sulle detrazioni d’imposta, in larga parte, rese inefficaci dal fenomeno dell’incapienza”.
Pressione fiscale “eccessiva”
La Corte dei Conti evidenzia poi come “il sistema tributario italiano è caratterizzato da un livello di prelievo eccessivo e mal distribuito”.
Nel 2013, evidenzia la magistratura contabile, la pressione fiscale era pari al 43,8 per cento del Pil, quasi 3 punti in più rispetto al 2000 e 4 in confronto alla media Ue.
“Un contenimento della spesa è la strada obbligata per ridurre il peso della tassazione sull’economia”, si legge nel Rapporto.
Economia sommersa al 21,1% del Pil
Nel 2013 l’economia sommersa italiana — scrive la Corte dei Conti -, è arrivata a valere il 21,1 per cento del Pil, uno dei dati più alti in Europa.
“Di oltre 50 miliardi è l’evasione stimata per il solo 2011 per Iva e Irap che, con 150 miliardi, spiegano un quinto delle entrate tributarie complessive della Pa, mentre per l’Irpef le stime più recenti indicano un tasso medio di evasione pari al 13,5% dei redditi, ma sono riferite al 2004″.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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