“COSTRETTI A GUIDARE IL BARCHINO, AVREBBERO UCCISO I NOSTRI FAMILIARI”
CAPITANI FORZATI, CADONO LE ACCUSE PER DUE RAGAZZI DEL BANGLADESH
Sono stati costretti con le minacce a condurre uno dei tanti barchini arrivati in Sicilia, per questo non possono essere considerati scafisti. Per questo motivo il giudice delle indagini preliminari di Siracusa, non ha convalidato il fermo e ha immediatamente scarcerato due ragazzi del Bangladesh, finiti in manette con l’accusa di essere stati al timone di un’imbarcazione intercettata giorni fa al largo della Sicilia. Soccorsi da una motovedetta, all’arrivo al porto di Augusta sono finiti in manette, ma al giudice hanno spiegato di essere passeggeri come gli altri, di aver anche pagato parecchio la traversata, salvo poi essere minacciati dai libici. Pur di obbligarli a prestare assistenza durante la navigazione, i trafficanti avrebbero minacciato di morte loro e i loro familiari, di fatto costringendoli ad accettare le loro condizioni. Si tratta di dinamiche emerse più volte nel corso delle inchieste sui cosiddetti “scafisti”, spesso null’altro che ragazzini, spesso minorenni, costretti con minacce e violenza ad affrontare la traversata reggendo il timone di canotti, tinozze e gusci di latta. Le accuse hanno retto solo nei confronti dell’unico ragazzo egiziano a bordo, per il quale il giudice ha confermato il carcere. “Questi arresti vengono spesso raccontati come grandi successi nella cosiddetta “lotta ai trafficanti di esseri umani”, ma quello che non si dice è quante volte, fortunatamente, gli indagati vengano scagionati – spiega Richard Braude del circolo Arci Porco Rosso di Palermo, che da anni si occupa di prestare assistenza legale e sociale a chi si ritrovi catapultato in procedimenti di questo genere poco dopo aver messo piede in Italia – Ora resta a capire il destino del ragazzo egiziano ancora detenuto. Con la legge attuale, i “capitani” rischiano anni in carcere semplicemente per aver portato le persone in salvo. Altro che il nemico, spesso si tratta di eroi. Va rivisto il reato di favoreggiamento immigrazione clandestina interamente, se non addirittura abrogato”.
(da agenzie)
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