DA “IO SONO GIORGIA” ALL’ASPEN INSTITUTE: LA MELONI TRA POPOLO, CANZONETTE E FASCINO DEI POTERI FORTI
OSPITE ALLA CONSERVATIVE POLITICAL ACTION CONFERENCE E AL NATIONAL TRAYER BREACKFAST,,, CRITICAVA MONTI, ORA E’ SOCIA DEL ROCKEFELLER BROTHERS FUND
«Monti accetta di guidare la lista dei poteri forti. Smascherato definitivamente il progetto oligarchico di cui è espressione». È il 28 dicembre 2012.
Giorgia Meloni commenta così la scelta di Mario Monti, allora presidente del Consiglio di un Governo tecnico, che presenta la sua candidatura alle elezioni del 2013.
Il primo febbraio 2021, quasi otto anni dopo, Meloni e Monti condividono un posto nella lista dei soci dell’Aspen Institute, uno dei più importanti think tank degli Stati Uniti.
Il presidente di Aspen Institute Italia è Giulio Tremonti ma ne fanno parte a vario titolo anche politici come Romano Prodi, Renato Brunetta e Giancarlo Giorgetti. Nessun (attuale) leader di partito. Il vicepresidente è John Elkann.
L’ingresso nell’Aspen Institute è solo l’ultima tappa di un processo di accreditamento della Meloni
Con 10 milioni di visualizzazioni il remix di Mem & J Io sono Giorgia è entrato di diritto nella classifica delle hit italiane del 2019
L’idea del duo Mem & J, come hanno raccontato a Open, era quella di fare un po’ di satira su un discorso di Meloni. La parodia però ha fatto un giro completo e quella canzone è diventato un inno per i sostenitori della leader di Fratelli d’Italia, tanto che lei stessa l’ha usata come colonna sonora dei suoi convegni.
Negli ultimi due anni Meloni è andata due volte negli Stati Uniti per partecipare a convegni di think tank cruciali nell’universo politico della destra d’Oltreoceano. La prima nel marzo 2019 quando è stata l’unica italiana a partecipare alla Conservative Political Action Conference di Washington, la pià grande manifestazione organizzata dai Repubblicani. Sul suo stesso palco anche Donald Trump.
La seconda a febbraio del 2020, quando ha partecipato al National Prayer Breakfast, sempre a Washington. Da qui ha spiegato come vorrebbe ispirarsi alla politica di Trump: «L’orgoglio dell’identità , nelle altre nazioni del mondo, sta dando ottimi frutti e ottimi risultati. È la ricetta che vogliamo portare in Italia».
Legami internazionali con i centri più importanti della destra e posti in fondazioni prestigiose finanziate da fondazioni come il Rockefeller Brothers Fund, gli stessi fratelli Rockefeller simbolo del capitalismo statunitense.
Un terreno che sembra preparare l’incoronazione di Giorgia Meloni a leader della destra italiana. Anche se al momento ci sono oltre 7 punti di distacco dalla Lega di Matteo Salvini. Ora che è una leader sempre più affermata sul piano internazionale, sembrano lontani i tempi in cui Meloni si scagliava contro i supposti “Poteri Forti”.
L’ultima volta che Meloni ha usato questa formula su Twitter è stato esattamente un anno fa, a proposito dell’incontro tra Sardine e Luciano Benetton: «Finisce nel ridicolo la favola del “movimento” popolare, spontaneo e alternativo ai poteri forti».
Forse si riferiva a sè stessa
(da agenzie)
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