DA NORD A SUD E’ ALLARME FECCIA, ALTRA PROF MINACCIATA: “TI SCIOLGO NELL’ACIDO”
OBBLIGO DI DIMORA PER ALTRI STUDENTI CHE PICCHIAVANO COMPAGNO
“Te faccio sciogliere nell’acido professore'”. E’ allarme bullismo. Da Lucca a Venezia, da Chieti a Velltri dai professori ai compagni di scuola, si moltiplicano le vittime dei violenti. Studenti, adolescenti, coetanei si trasformano in classe in aguzzini dei loro compagni, dei loro insegnanti. Spesso, per postare poi le loro “imprese” in rete.
Un nuovo episodio viene ora alla luce dopo il caso del docente di Lucca miancciato: è accaduto a Velletri, alle porte di Roma.
“Te faccio scioglie in mezzo all’acido, te mando all’ospedale professorè”, ha detto uno studente di un Istituto Tecnico all’insegnante, riprendendo titto col telefonino e condividendo sui social con tantissime visualizzazioni.
Il caso è avvenuto un anno fa ma ora, dopo che il video è diventato virale, i carabinieri hanno inviato un’informativa in Procura.
E sempre in zona Castelli romani i carabinieri hanno sgominato una banda, formata da ragazzi minorenni o poco più che maggiorenni e capeggiata da un 16 enne, che oltre a compiere atti di bullismo, avevano messo in atto un sodalizio criminoso che con l’uso sistematico e reiterato della violenza, facevano spacciare stupefacenti a minori per loro conto che dovevano poi consegnare il ricavato prestabilito.
Altri episodi violenti sono stati sanzionati. Pugni, testa sbattuta sui banchi, insulti, minacce.
Ora i due studenti bulli che per mesi avevano reso i giorni di scuola un inferno ad un compagno di classe di 14 anni sono stati puniti. Hanno ricevuto un ordine di permanenza in casa per avere aggredito, minacciato e insultato a scuola, l’8 novembre 2017, il giovane.
Lo ha deciso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila disponendo l’ordinanza per i responsabili degli atti di bullismo avvenuti in un istituto superiore alberghiero della provincia di Chieti contro un compagno che frequentava la prima classe dell’istituto e che beneficia del sostegno.
Vittima di soprusi un ragazzo di Lanciano, 14 anni, iscritto alla prima classe. Dall’inizio dell’anno le angherie nei suoi confronti sono state continue ma a lungo il ragazzo non ha detto nulla. Vive in convintto, torna casa ogni tanto e non vuole preoccupare la madre che fatica a dargli questa occasione di studio.
Un giorno la donna si accorge che il figlio è sempre più spaventato, e sul corpo scopre echimosi, lividi che, controllati dal medico in ospedale, porternano a sette giorni di prognosi. In ospedale a Lanciano i medici diagnosticano allo studente una distorsione del rachide cervicale, contusione di una costola non commotivo e, appunto, le ecchimosi da aggressione.
Ma gli incubi in classe non sono finiti. Sul gruppo di whatsup continuano le minacce, gli insulti. anche a voce i compagni registrano minacce: “se torni ti massacriamo di botte e ti buttiamo dalle scale antincendio” dicono e scrivono.
A questo punto il ragazzo e la madre si arrendono.- Il giovane si ritira da scuola, ma la madre denunca il tutto ai carabinieri. Parte l’indagine mentre la scuola prende provvedimenti contro gli studenti violenti. Oggi i provvedimenti restrittivi.
E se nel veneziano una ragazzina esasperata dagli insulti via chat si è gettata la finestra, salvandosi, nei giorni scorsi anche a Bologna undici ragazzini fra i 14 e i 15 anni – italiani e stranieri – erano stati denunciati alla Procura dei minori dai carabinieri di Borgo Panigale per i reati di minacce, violenza privata, percosse, lesioni personali e, in un caso, tentata rapina. fatti sono avvenuti fra dicembre e febbraio al centro commerciale Meridiana di Casalecchio.
I ragazzini, anche a piccoli gruppi, prendevano di mira le vittime e le picchiavano anche per futili motivi, anche solo per uno sguardo non gradito. Tre, in particolare, gli episodi denunciati ma i carabinieri sospettano che siano molti di più.
(da agenzie)
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