DECRETO SICUREZZA: COSI’ IL “PRIMA GLI ITALIANI” HA BRUCIATO PIU’ DI 5.000 POSTI DI LAVORO (DI ITALIANI)
ENTRO L’ANNO PROSSIMO I TAGLI ALL’ACCOGLIENZA AVRANNO CREATO 16.000 DISOCCUPATI
Il taglio da 35 a circa 21 euro del giornaliero pro capite previsto dal Decreto sicurezza per le aziende impegnate nell’accoglienza ha portato al licenziamento di oltre 5mila operatori ed entro il 2020 saranno più di 16 mila.
Sono questi i numeri che coinvolgono per lo più giovani dai 25 ai 40 anni, laureati che negli anni scorsi hanno trovato lavoro come mediatori culturali, insegnanti di italiano per stranieri o assistenti legali dei migranti accolti nelle strutture Sprar e Cas.
Queste sono solo alcune delle figure cancellate dalle nuove nuove linee guida tracciate dai Decreti sicurezza del governo giallo-verde.
Smantellate intere realtà , soprattutto le più piccole, nelle province italiane già colpite dallo spopolamento e dall’emigrazione dei giovani.
In alcune aree, come nella provincia di Ascoli Piceno si è assistito alla riduzione dell’80% del personale impiegato e al licenziamento di decine di professionisti.
Le norme note come ‘decreti sicurezza’ e nate al grido del ‘prima gli italiani’ hanno dato vita a un doppio paradosso: da un lato la cancellazione di tali figure professionali porterà ad una più difficile integrazione esacerbando le tensioni sociali, dall’altro al licenziamento di migliaia di giovani perlopiù italiani che grazie all’accoglienza diffusa erano rimasti nelle province ad alto tasso di spopolamento
(da agenzie)
Leave a Reply