DI MAIO CONTINUA IL TOUR DEI POTERI FORTI E DEI LOBBISTI
OGGI IN VATICANO CON OPEL, ENEL E QUESTUANTI VARI… ORMAI IL GIOCO SI FA SCOPERTO
Può capitare, a un convegno, di dover stare al gioco e di assecondare le richieste di un relatore eccentrico, ma se questo aggiunge un tassello all’incessante opera in corso di accreditamento quale forza di governo presso cosiddetti “poteri forti” o comunque imprescindibili per aver il nulla osta a prendere il timone del paese, il gioco vale la candela.
Il gioco di oggi, dopo la visita al Centro Studi Americani che lo ha visto fianco a fianco al ministro Boschi, per Luigi Di Maio e compagni, è stata una specie di “ola” chiesta ai presenti dal direttore innovazione e sostenibilità dell’Enel, Ernesto Ciorra, perchè a suo avviso si tratta di un esercizio utile ad aumentare la concentrazione e favorire l’ascolto.
Richiesta esaudita con qualche titubanza iniziale dalla pattuglia pentastellata presente in sala che, a parte questo, comincia a sentirsi sempre più a proprio agio in contesti fino a qualche tempo fa rigorosamente considerati off-limits.
E oggi, in ballo, di questi centri di potere ce n’era più di uno, ognuno dei quali indispensabile a quella legittimazione inseguita ormai con grande impegno.
La cornice, anzitutto: il Vaticano, o meglio uno dei numerosi istituti universitari dello Stato della Chiesa (l’Augustinianum), padrone di casa di una giornata di studio sul tema dell’energia sostenibile il cui riferimento francescano nel titolo all’enciclica “laudato si'” suonava quasi come un invito a nozze, a dieci giorni dalla marcia grillina Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza.
Un invito a cui Di Maio ha risposto con grande solerzia, offrendo per buona parte del convegno assieme al collega Riccardo Fraccaro una presenza che è apparsa un qualcosa in più rispetto a quella istituzionale rappresentata dalla sindaca Raggi, già abbondantemente alle prese con la prova del governo.
Di Maio, giunto con largo anticipo, dopo aver ribadito ai cronisti presenti di essere “disponibile” a presentarsi come candidato premier del suo movimento e di pensare a una “grande rivoluzione energetica per l’Italia”, è stato accolto calorosamente da Monsignor Vincenzo Paglia, plenipotenziario di Bergoglio su temi quali bioetica e politiche familiari, col quale si è intrattenuto per qualche minuto in una sala vietata alla stampa, mentre giungevano anche gli altri relatori più importanti.
Un dialogo che si infittisce, e che fa da ideale corollario alla famosa intervista di Grillo all’Avvenire, sullo sfondo dell’iter parlamentare di leggi come il testamento biologico, per le quali è fondamentale sopratutto per la Chiesa attivare un canale di comunicazione coi grillini.
Ma nella saletta non c’erano solo prelati: anzi, a farla da padrone erano lo staff del presidente del Cda Opel Karl-Thomas Neumann, che rappresenta un alto mondo per ora largamente inesplorato (quello dei grandi gruppi industriali internazionali) e gli uomini dell’Enel, ideatori del convegno.
Con loro, il rapporto di Di Maio e di altri parlamentari grillini è già abbastanza consolidato, e lo testimonia la visita fatta qualche tempo fa a Copenaghen da una delegazione di M5S per visitare una centrale rinnovabile gestita dall’Enel e l’appoggio dato allo sviluppo della tecnologia V2G per i veicoli elettrici (guarda caso montati su auto Opel).
Nella zona mista, contemporaneamente, un fitto scambio di biglietti da visita tra gli staff grillini (erano presenti anche i nuovi manager di Acea targati Casaleggio Stefano Donnarumma e Luca Lanzalone) e quelli degli altri soggetti presenti, tra i quali abbondavano quei lobbisti che per mesi lo stesso Di Maio ha additato come manovratori occulti di tutte le altre forze politiche e che ora non di rado lo chiamano per nome.
(da “Huffingtonpost”)
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