DI MAIO IN FUGA DAL CASO CALABRO E IN EMILIA VUOL FAR VINCERE LA LEGA
IN CALABRIA PRESSING DELL’ANTIMAFIA PER UN ACCORDO CON I DEM SUL NOME DI CALLIPO… IN EMILIA PER GARANTIRE DUE POLTRONE AGLI USCENTI IMPROVVISAMENTE SCOPRE CHE LO STATUTO VIETA DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DI UN ALTRO PARTITO
Calabria
Di Maio non va in Calabria, causa maltempo. Questa è la motivazione ufficiale. Avrebbe dovuto sostenere una conferenza stampa per comunicare cosa fare e cosa non fare in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio. Sul territorio in tanti hanno più di qualche dubbio.
Sentite per esempio la deputata Danila Nesci, tra le più attive in queste ore e tra le più informate: “Maltempo? Luigi sta valutando meglio chi candidare come presidente, deve ancora decidere”. “C’è ancora qualcosa che va limitato”, dice un altro parlamentare.
Ciò significa che il capo politico non avrebbe saputo cosa dire davanti ai giornalisti, anche perchè tra gli attivisti è in corso una guerra tra bande: “Siamo dilaniati, anzi spappolati”, osservazione amara di un pentastellato che preferisce rimanere anonimo. Non solo. Il capo politico sta facendo i conti con un’opinione pubblica che spinge sempre più per un accordo M5s-Pd così da evitare l’avanzata leghista. E anche tanti attivisti pentastellati e molti deputati e senatori si stanno convincendo di questa necessità .
Il Blog delle Stelle con un post ha dato il via alle candidature per la formazione delle liste ma non si parla ancora del candidato presidente, su cui è in ballo una partita complicatissima che ha sullo sfondo l’alleanza con il Pd a livello nazionale.
Calabria ed Emilia Romagna, dove si gioca il futuro dell’esecutivo giallorosso, sono concatenate e prima di andare al Sud, Di Maio sarà presente questa sera a Bologna per ascoltare gli attivisti.
Beppe Grillo nel video registrato con accanto il capo politico ha rimesso in moto una macchina quando ha detto che con la sinistra si possono realizzare grandi progetti. E attorno a questa frase ruota tutta l’incertezza del momento.
Nel frattempo in Calabria si moltiplicano gli appelli all’unità Pd-M5s. Uno porta la firma dell’imprenditore antimafia Antonino De Masi, tra le personalità calabresi più ascoltate dal Movimento: “Proverò a convincere Pippo Callipo a candidarsi”, l’imprenditore che prima aveva dato disponibilità ma poi si è tirato indietro di fronte a un Movimento 5 Stelle in ordine sparso. L’altro appello arriva dal segretario della Cgil calabrese Angelo Sposato che vorrebbe evitare l’avanzata sovranista.
Il Pd raccoglie il messaggio e il commissario regionale Stefano Graziano sottolinea come i dem siano “al lavoro per una candidatura unitaria e di rinnovamento per battere una destra sovranista”. Quindi, dice, “è il momento di aggregare quei progetti civici che in queste ore stanno scendendo in campo. Non è il momento di puntare a sconfitte dignitose. È, invece, il momento che tutte le forze alternative alla destra, alla Lega, con maturità e responsabilità , mettano da parte tutte le aspirazioni individuali”.
E il Movimento 5 Stelle? “Siamo in un ritardo folle e irrecuperabile”, dice una fonte che invita a guardare le varie pagine del Movimento 5 Stelle su Facebook per capire quanto i pentastellati siano divisi.
C’è chi vuole candidare Carlo Tansi, capo della Protezione civile sotto il governatore Mario Oliverio. Chi propone una figura antimafia come quella di Pino Masciari, imprenditore, testimone di giustizia. E per finire c’è anche chi invece pensa che Pippo Callipo possa essere una buona soluzione. “È una brava persona, è meglio dei tanti nomi che stiamo proponendo anche di Francesco Aiello”.
Aiello era in pole come possibile candidato, il cui nome è circolato nelle ultime settimane tra i 5Stelle. Nome che tuttavia non trova il via libera da parte di tanti.
Tra cui Danila Nesci, la quale respinge anche Pippo Callipo: “Va bene il dialogo con una sinistra rinnovata ma tocca a noi del Movimento esprimere un nome. Il ragionamento è più ampio. Bisogna trovare un accordo in Emilia Romagna e in Calabria, qui siamo più forti noi grazie alle battaglie che abbiamo fatto”.
Ma chi candidare? “Nè Callipo nè Aiello – secondo Nesci – non serve un imprenditore nè una persona della società civile che però non conosciamo”. La deputata M5s tempo fa aveva avanzato la propria candidatura e forse ancora ci spera.
La confusione sotto il cielo pentastellato è tanta e Di Maio, per adesso in fuga dalla Calabria, non ha molto tempo per risolvere il complicatissimo rebus. E il pressing dei sindacati e della società civile per la candidatura di Callipo rimbomba sempre più nelle sue orecchie. Ormai anche tanti M5s sembrano essere d’accordo.
Emilia Romagna
“Per statuto non possiamo sostenere il candidato di un partito”: Luigi Di Maio, di fronte agli attivisti 5 Stelle riuniti in un hotel di Bologna. lancia un masso sulla strada che dovrà definire il percorso da intraprendere in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna.
Il capo politico 5 Stelle è stato accolto dagli applausi della platea che ha riempito la sala del Savoia Regency Hotel e ha di fatto chiuso ancora una volta la porta a un accordo elettorale con il candidato dem Stefano Bonaccini. “Qui il movimento è vivo e pronto a combattere, faremo una campagna itinerante e aperta fino all’ultimo giorno”, ha aggiunto Di Maio.
Beppe Grillo, garante e co-fondatore del Movimento, nel suo recente blitz romano, non ha imposto nulla al suo successore, ma ha tracciato un solco: continuare a progettare con il centrosinistra. Il riferimento non sembrava rivolto solo e soltanto al governo. O almeno questa è l’interpretazione data da una parte consistente delle truppe. Non è escluso, quindi, che la piattaforma Rousseau possa essere rimessa in moto, dopo il voto dello scorso 21 novembre sul presentarsi o meno alle Regionali, per lasciare agli iscritti la decisione di allearsi o meno con i dem, se non in tutte e due le consultazioni, perlomeno in Emilia Romagna.
(da agenzie)
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