“DI NOTTE AIUTAVA I CLOCHARD, MIA FIGLIA ERA MERAVIGLIOSA”: INTERVISTA ALLA MAMMA DI VALERIA
“INDIPENDENTE DA SEMPRE, A 16 ANNI ANDO’ A LAVORARE IN UN PANIFICIO, VOLEVA GUADAGNARSI I SOLDI PER VIAGGIARE”
“Dovevamo sentirci quella sera, ma non ce l’abbiamo fatta. Valeria era così, sempre in movimento, sempre entusiasta”.
Luciana Milani, madre di Valeria Solesin, non avrebbe mai immaginato che tra loro non ci sarebbe stata più nessuna telefonata.
Signora Luciana, quando ha sentito Valeria per l’ultima volta?
“La sera prima della strage. Anche se non ci chiamavamo spesso, anche se era da tanti anni lontana, la sua era una presenza costante”
Cosa racconterà di lei a chi non l’ha conosciuta?
“Parlerò di una persona meravigliosa, intelligente, curiosa della vita. A 19 anni è andata via di casa e da allora è stata sempre in giro. La porteremo sempre nel cuore come figlia, ma anche come studiosa e come cittadina. Mancherà anche al nostro Paese”.
Era anche impegnata nel volontariato.
“Studio e impegno erano per lei la stessa cosa. Da studentessa ha iniziato a collaborare con Emergency. E a Parigi andava per strada ad aiutare i clochard. Diceva che era un modo per conoscere la città ed essere d’aiuto”
Perchè aveva deciso di lasciare l’Italia?
“Era molto indipendente. A 16 anni è andata a lavorare in un panificio per guadagnarsi i soldi per viaggiare, senza pesare sulla famiglia”.
Cosa le diceva di Parigi?
“I primi anni sono stati duri, perchè era lì da sola. Poi, con Andrea, si è integrata benissimo. Ricordo la sua felicità dopo aver partecipato alla maratona in Bretagna”.
È cambiato qualcosa dopo l’attentato a Charlie Hebdo?
“Ha continuato a vivere come prima. Ricordo che si è subito preoccupata di mandarmi un sms per dire che stava bene, io non sapevo ancora nemmeno cos’era successo. Venerdì sera, invece, non abbiamo ricevuto nulla. Ma abbiamo sperato fino alla fine che non fosse lì..”.
Ha parlato con Andrea?
“Certo. Ora i suoi genitori sono qui da noi. Pensi che ci siamo conosciuti solo in questo momento così tragico”.
Andrea le ha detto cos’è successo?
“Ne abbiamo parlato, ma lui è ancora molto scosso. Non deve sentirsi in colpa, ha fatto quello che ha potuto per salvare Valeria. La perdita più grande è per lui”.
Quando ha visto l’ultima volta sua figlia?
“Ad agosto, era tornata a casa per il matrimonio di una compagna di scuola”.
C’è un’immagine di Valeria che le ritorna in mente in queste ore?
“Ce n’è una che mi ricorda la sua grande indipendenza. A 16 anni doveva partire per il Canada. La rivedo in aeroporto che, dopo i saluti, va all’imbarco. E non si gira più verso di noi”.
Sandro De Riccardis
(da “La Repubblica”)
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