DIFFIDA IL M5S: “NON USATE LA MIA CANZONE COME VOSTRO INNO”
IL PAROLIERE FERILLI, AUTORE DI “UN AMORE COSI’ GRANDE”: “VOGLIO CHE LA MIA CANZONE RESTI DI TUTTI E NON VENGA ASSOCIATA ALLA POLITICA”
Stop all’utilizzo della canzone Un amore così grande come sigla delle manifestazioni del Movimento 5 Stelle: parte dal Salento la diffida che l’autore Guido Maria Ferilli invia a Beppe Grillo.
Sua la penna che scrisse il testo del brano, reso celebre nel 1976 dall’interpretazione di Mario Del Monaco e che nel 2014, fu ripreso dai Negroamaro e trasformato nell’inno ufficiale della Nazionale italiana ai Mondiali di calcio.
Sua anche la firma in calce alla diffida stragiudiziale che gli avvocati Mario Sansonetti e Stefania Bello hanno inviato ai pentastellati, chiedendo di non utilizzare più quel brano nell’ambito di manifestazioni politiche.
“Non ho nulla contro Grillo e i 5 Stelle – spiega Ferilli, nativo di Presicce e residente a Lecce – ma voglio che la mia canzone resti di tutti e che non venga associata a movimenti politici o a fedi religiose”.
“Quarant’anni fa ho scritto un testo che è diventato un successo planetario – continua Ferilli – e nel 2014 ho scelto di darlo ai Negroamaro affinchè la trasformassero nell’inno della Nazionale perchè il calcio è nel cuore di tutti gli italiani, è qualcosa che ci unisce, mentre la politica ci divide in base al partito che votiamo”.
Sulle sue idee politiche il compositore tace: “Ho esercitato il mio diritto di cittadino sempre nel segreto dell’urna e non ho mai esternato i miei convincimenti attraverso le canzoni”.
Testi che hanno segnato la storia della musica italiana, da Senza discutere incisa dai Nomadi a E se ti voglio di Mino Reitano, Momenti sì momenti no e Un sogno tutto mio di Caterina Caselli, Voglia di vivere e Rumore di Raffaella Carrà .
Proprio questa canzone è stata di recente utilizzata per uno spot pubblicitario, in seguito a regolare richiesta da parte di una multinazionale lattiero-casearia:
“Da Grillo invece nessuna sollecitazione in tal senso – aggiunge Ferilli – ma se fosse arrivata l’avrei comunque rifiutata”.
Per lui, a questo punto, la strada è una sola: cambiare la sigla delle manifestazioni del M5S. E per rendere la diffida ancora più incisiva, l’annuncio di una possibile richiesta di risarcimento danni, patrimoniali e non, che sarebbero stati causati all’autore.
(da La Repubblica”)
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