SILVIO HA COSE BEN PIU’ SERIE A CUI PENSARE: BASTA UN NO DI FACCIATA PER LIQUIDARE SALVINI E LA MELONI
BERLUSCONI NON SI IMPEGNERA’ PIU’ DI TANTO SUL REFERENDUM… LA PAURA GIUDIZIARIA SUL RUBY TER SUGGERISCE PRUDENZA POLITICA E PROFILO BASSO
Piomba sul referendum anche il processo più infamante per Silvio Berlusconi, il Ruby ter.
Quando il rinvio a giudizio di Ruby Rubacuori, assieme alle altre Olgettine e di figure chiave del mondo berlusconiano, come Maria Rosaria Rossi era nell’aria già martedì sera, l’ex premier aveva addirittura cambiato idea sulla dichiarazione da fare per il Tg5 delle 20,00 dove ha scandito il suo no al referendum.
Impaurito, assalito da mille dubbi, voleva rimanere in silenzio e non mettere la faccia su una battaglia che non sente sua e non lo coinvolge più di tanto:
“Era terrorizzato — racconta un ex ministro azzurro — e quelli attorno l’hanno dovuto accompagnare fino al suo studio ad Arcore perchè non voleva più registrare l’intervista”.
Il problema è che, per tenere in piedi una parvenza di centrodestra, gli alleati, in particolare Salvini, lo avevano messo davanti a un aut aut: “O metti la faccia sul no, lo dici e ti fai vedere, oppure ti comincio ad attaccare”.
Si spiega così il finto vertice di stamattina a Roma, con la finta dichiarazione che attesta come il no sia una battaglia comune, per poi costruire un centrodestra unito e forte, e tante amenità di questo tipo.
“È l’ennesima volta che proviamo a dire all’esterno che c’è uno straccio di centrodestra, ma questo non si impegnerà sul no”: usciti da palazzo Grazioli, dove il Cavaliere non metteva piede da prima dell’intervento, Salvini e Meloni hanno tirato amare conclusioni.
Per carità : il Cavaliere li ha rassicurati, sul fatto che il suo no è convinto, farà video, interviste, proverà ad andare in tv, almeno così dice.
Ma la verità è che la sua testa è in procura. Perchè è vero che la sua posizione nel processo, dove è accusato di corruzione in atti giudiziari, è stata stralciata per motivi di saluti e l’udienza riprenderà il 15 dicembre.
Ma col rinvio a giudizio delle Olgettine inizia, da gennaio, il film del grande “sputtanamento”, mediatico e giudiziario.
Proprio la sua entità è questione che Berlusconi sta cercando di misurare in queste ore nella mai dismessa war room, consapevole della valanga di prove che hanno in mano i giudici: audio, video, tracce di pagamenti.
Altro che i comitati del no che non decollano. Perchè le ragazze, ora che il gioco si fa serio, sono spaventate, psicologicamente sotto la pressione: “Finora — spiegano fonti vicine al dossier — i giudici hanno seguito la pista dei soldi, provando a dimostrare che Berlusconi paga le ragazze. Ma la traccia dei soldi non basta. Devi comunque provare il nesso tra pagamento e falsa testimonianza per il Ruby ter”.
È questo nesso che in Aula può diventare un gioco da ragazzi per i pm: la confessione che le ragazze erano pagate per “mentire”.
Il che renderebbe praticamente certo il rinvio a giudizio sul Ruby ter, dove Berlusconi è indagato per corruzione in atti giudiziari e dove, secondo l’ipotesi dell’accusa, avrebbe cercato di falsare gli esiti processuali addomesticando le testimonianze di molti degli invitati alle feste.
Si capisce come il confine tra la paura giudiziaria e la prudenza politica diventi labile, in una fase in cui il vecchio leader non la ha forza di chiamare gli italiani al suo fianco, in una delle tante crociate.
Mediaset, in attesa che si risolva (sempre in tribunale) il contenzioso con Vivendi è al governo, Forza Italia è una ridotta di combattenti e reduci, e dunque si chiede il Cav: a che mi giova una campagna contro Renzi, per fare cosa poi? Aiutare questi due ragazzotti (Salvini e la Meloni) che neanche mi rispettano o piuttosto è meglio non disturbare il manovratore perchè, come si è visto sul Ruby uno, se mi disarmo lo sputtanamento è contenuto?
E si chiede ancora: se a dicembre mi serve per salute un altro legittimo impedimento, mi conviene fare il leone a ottobre e novembre sulle riforme o è meglio prolungare di fatto la lunga convalescenza?
Usciti dalla porta gli alleati, per la finta del vertice, nuovo giro di telefonate con gli avvocati. E l’agenda, al momento, prevede qualche video-messaggio da mandare in giro alle manifestazioni (poche) che farà Forza Italia.
Nessun evento nazionale, nessun bagno di folla. Come in un permanete legittimo impedimento.
(da “Huffingtnopost”)
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