DOPO MESI DI LITI, ORA GRILLO TORNA CON CASALEGGIO
MA ALLORA PERCHE’ HA AVALLATO LA NUOVA PIATTAFORMA SE ORA DICE CHE SI DEVE VOTARE SU ROUSSEAU? E PERCHE’ HA CERCATO CONTE PER FARE IL LEADER DEL M5S SE NON E’ ALL’ALTEZZA?
A questo punto, che fine farà il Movimento 5 stelle? Dove intende portarlo il suo fondatore?
Indietro, visto che nella seconda parte del post, Grillo annuncia l’intenzione – clamorosa – di un ritorno da Davide Casaleggio.
“Indìco la consultazione in rete degli iscritti al MoVimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau“, scrive- Il consiglio direttivo era l’organo di autogoverno composto da cinque persone che avrebbe svolto le funzioni di capo politico: era stato creato nel gennaio del 2021, dopo lunghi mesi di gestazione e poco prima della caduta del governo Conte e della successiva proposta avanzata da Grillo allo stesso ex premier di mettersi alla guida del Movimento.
Il fondatore, dunque, ritorna alla versione di gestione immediatamente precedente all’avvento di Conte. E ritorna anche da Casaleggio visto che indice elezioni su Rousseau, dopo che proprio l’ex premier ha lavorato negli ultimi mesi per trovare un accordo sui dati degli iscritti
La nuova piattaforma e il ritorno a Rousseau
Parallelamente è stata creata una nuova piattaforma online per gestire le consultazioni interne senza passare da Milano: ora con un post di poche righe, Grillo rade tutto al suolo. E la motivazione, questa volta, sembra scritta da un legale: “Il voto su qualsiasi altra piattaforma esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell’attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau (art. 1), e che la verifica dell’abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della medesima Piattaforma Rousseau (artt. 4 e 6)”.
Tradotto vuol dire questo: visto che il nuovo statuto di Conte è stato liquidato e cestinato come il suo autore, torna a valere quello vecchio che individua nella piattaforma di Casaleggio l’unica utilizzabile dal M5s.
E infatti il fondatore spiega di aver già preso accordi col figlio di Gianroberto, da mesi in rotta con gran parte dei mondo parlamentare dei 5 stelle. “Ho, pertanto chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato. Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023. Qualcosa di concreto, indicando obiettivi, risorse, tempi, modalità di partecipazione vera e, soprattutto, concordando una visione a lungo termine, al 2050″.
(da Il Fatto Quotidiano)
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